Troppi italiani rinunciano al Giro per “volere” dei loro manager

Caruso
Damiano Caruso, uno dei grandi protagonisti del Giro d'Italia 2021, nel gruppo maglia rosa sulla salita di Sega di Ala.
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Dopo la rinuncia di Filippo Ganna al Giro d’Italia, motivata anche con l’idea di dare l’assalto al record dell’Ora nel prossimo agosto, è giunta la notizia che anche Damiano Caruso, grande protagonista del 2021, e Sonny Colbrelli, vincitore dell’ultima Roubaix, diserteranno la corsa rosa.

I corridori avrebbero voluto correre il Giro d’Italia, ma sono stati costretti ad adeguarsi al volere dei manager delle loro squadre che hanno scelto di mandarli al Tour de France ignorando le loro ambizioni ed i loro desideri. Caruso, giunto secondo alle spalle di Bernal, avrebbe potuto lottare quanto meno per ripetere il podio dello scorso anno con fondate ambizioni, vista anche la durezza del percorso.

Giro d’Italia: i corridori rinunciano alla Corsa Rosa, debolezza politica?

Se da una parte va sottolineato come i corridori, in cambio di ricchi contratti, abbiano delegato tutte le loro scelte professionali a chi li paga, dall’altra bisogna chiedersi perché il Giro d’Italia sia diventato così debole politicamente, visto che tecnicamente spesso vale anche di più della corsa francese.

Le squadre fanno i loro interessi ed i corridori glielo consentono rinunciando ad esprimere la loro personalità ed a coltivare le proprie ambizioni. Portatori d’acqua al Tour piuttosto che protagonisti sulle strade di casa. Comprimari e non campioni.
Gli organizzatori della corsa rosa non si esprimono e preferiscono un silenzio ricco di orgoglio, ma è indubbio che l’assenza di tante stelle italiane non può non comportare un po’ di delusione tra il pubblico che non potrà vedere sulle proprie strade i suoi beniamini.

Si tratta di un importante campanello d’allarme che suona anche per la Federazione. Il ciclismo italiano non vanta ormai da anni formazioni di primo livello, se ora vede anche le sue corse più prestigiose ridurre il loro peso, è evidente che tutto ciò non può non avere riflessi anche sull’attività di base.