Caruso sogna il Giro nella “sua” Sicilia, ma frena: «Dobbiamo ancora decidere con i tecnici e la dirigenza della squadra»

Grandissima impresa di Damiano Caruso che conquista la prima vittoria in carriera al Giro d'Italia e blinda il podio del 2021 (foto: LaPresse)
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Un po’ come Sonny Colbrelli, anche Damiano Caruso ha vissuto quest’anno la migliore stagione della propria carriera. Il secondo posto al Giro d’Italia, con annessa vittoria di tappa, e il successo sull’Alto de Velefique alla Vuelta di Spagna hanno portato il ragusano ad essere uno degli scalatori più vincenti del 2021.

Tutti lo vogliono nuovamente al Giro per provare a confermare il podio, ma la Bahrain-Victorious non sembra molto d’accordo. Il Tour de France è nel mirino della squadra mediorientale e chi meglio di Caruso può giocare un ruolo di primo piano nel team? Lui però vorrebbe tornare alla corsa rosa, come spiega dal ritiro di Altea in Spagna.

«Non c’è ancora nulla di ufficiale, stiamo cercando di trovare un punto di incontro tra i miei interessi e le esigenze della squadra. La prossima settimana decideremo il da farsi nel meeting con dirigenza e tecnici. Ovviamente mi piacerebbe continuare con questo trend positivo. Non c’è nulla di più bello di alzare le braccia al cielo».

E qui si arriva al Giro d’Italia. La corsa rosa quest’anno gli ha regalato un sogno e nel 2022 si passerà anche dalla “sua” Sicilia. «Il disegno della corsa mi piace molto e il passaggio nella mia Isola mi alletta molto. Conosco le strade e la salita dell’Etna, non nascondo che mi piacerebbe essere al via. Sarebbe un regalo per i tifosi e un orgoglio personale».

«Negli anni ho partecipato a diverse corse, quasi tutte. Ma alcune mi mancano, il Fiandre e la Roubaix per esempio. Se però la prima mi piacerebbe correrla per vivere un’esperienza diversa, le pietre della Roubaix non mi attirano. Preferisco guardarla in tv sul divano».