Ciccone, ora o mai più: «Il mio istinto è quello di vincere», l’Italia sogna il Giro. Missione possibile o illusione?

Giulio Ciccone, in azione nella diciassettesima tappa del Giro d'Italia 2021, con arrivo a Sega di Ala
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Giulio Ciccone, il giovane ciclista abruzzese della Trek-Segafredo punta al Giro d’Italia 105. Ci crede ed è propositivo sulle sue possibilità di scalatore. Sicuramente alcune tappe, in primis quella che prevede il “suo” Blockhaus, gli fanno gola. La domanda è: riuscirà a imporsi definitivamente sottraendo la maglia di leader al “dominio colombiano”, e a riportare finalmente l’Italia sul primo gradino del podio?

Ciccone “erede” di Nibali: l’allievo supererà il maestro?

Vincenzo Nibali è stato indubbiamente la punta di diamante del ciclismo italiano, un uomo da Grandi Giri ma anche da Classiche monumento. Tra le vittorie più importanti e invidiabili si ricordano sicuramente la prima al Tour de France nel 2014 e quella alla Vuelta nel 2010; per non parlare poi delle stellari “doppiette” degli anni d’oro dello Squalo dello Stretto: Giro d’Italia 2013-2016, Tirreno-Adriatico 2012-2013 e Giro di Lombardia 2015-2017. Senza ombra di dubbio quello di Nibali è un palmares che fa gola a molti ciclisti e dal canto suo Ciccone ancora non si è lontanamente avvicinato a eguagliarlo. C’è da dire però che il Geco d’Abruzzo ha seguito le orme di un buon maestro, infatti gli anni trascorsi nella stessa squadra, nonostante qualche dissapore, sono stati fondamentali per lui.

Lo scalatore abruzzese ha fatto vedere dei bei numeri in questa particolare stagione segnata indelebilmente dal Covid, e non solo: nella fase iniziale del Giro 2021 è stato l’unico a “fronteggiare” gli attacchi del colombiano vincitore, Egan Bernal. Le aspettative riposte in Ciccone sono parecchie, non solo da parte del pubblico – in particolare quello di “fede abruzzese”- che spera di poter nuovamente rinvigorire il “sogno italiano” ma anche quelle che lo stesso Giulio ha nei confronti delle proprie capacità.

«Ho 26 anni e sono conscio che in questi due o tre anni devo raccogliere il massimo».

Queste le parole di Ciccone in un’intervista dello scorso Gennaio alla Gazzetta dello Sport. Un evergreen che non potrebbe essere più attuale ora. Gli anni passano e con essi anche le possibilità di vittoria; non a caso l’abruzzese ha esordito così anche domenica a Rete8, nel talkshow abruzzese, La Domenica Sportiva, dicendo:

«Vincere un grande giro con corridori come pogaČar e bernal diventa quasi impossibile»

Non rimane nient’altro a Giulio se non armarsi della grinta che da sempre lo contraddistingue e far vedere davvero di che stoffa è fatto. La tenacia e un buon motore a supportarlo sicuramente ci sono, l’unico auspicio è che questa volta la fortuna sia dalla sua parte affinché possa davvero giocare le sue carte ad “armi pari”, dimostrando a se stesso e al pubblico se davvero può avere luogo una mutazione: da cacciatore di tappe a pretendente d’onore di un Grande Giro.