Bici rubate alla Nazionale, ruote rotte e sparite: danni da 12.000 euro. I numeri dei pezzi rovinati

Pista
Le bici della nazionale italiana su pista in una foto d'archivio
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Un colpo al cuore del ciclismo azzurro, un colpo che ha segnato sotto il profilo economico in primis, ma anche simbolico e affettivo come sottolineato più volte da Filippo Ganna e compagni, la Nazionale di ciclismo su pista. Le bici rubate in Francia durante i Mondiali su pista di Roubaix sono tornate in Italia dopo il ritrovamento in Romania. Tra queste, le Bolide Pinarello che hanno conquistato l’Oro olimpico a Tokyo 2020 e la maglia iridata nel velodromo francese. Un danno ingente, come testimoniato dalle parole del presidente della Federazione Ciclistica Italiana, Cordiano Dagnoni. Tutti i numeri del furto su quibicisport.

«Il danno è attorno ai 12.000 euro», ha dichiarato il numero uno della Federciclismo, Cordiano Dagnoni, alla Gazzetta dello Sport. In totale questo il bilancio del brutto gesto di cui sono rimasti vittima gli atleti azzurri: 19 ruote lenticolari sparite, 2-3 ruote rotte, un paio di telai danneggiati. Ma il peggio, in questa brutta storia delle bici rubate alla spedizione italiana in quel di Roubaix, è stato evitato: fortunatamente i preziosi manubri in 3D realizzati ad hoc per Filippo Ganna & company, sono rimasti immacolati.

Va ricordato che, perquisendo le abitazioni di alcuni dei fermati, i poliziotti avevano «identificato e sequestrato complessivamente le 21 biciclette rubate in Francia per il valore di 600 mila euro, materiale elettronico e denaro contante sia in valuta locale che in Euro» e che gli arrestati sono stati colti «in flagranza di reato mentre cercavano di vendere il materiale», non è chiaro a che tipologie di clienti».