CICLOMERCATO: La Bora saluta Sagan e apre un nuovo ciclo, Saligari: «Scelta giusta, ne beneficiano entrambi. Aleotti, è il tuo anno»

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Giovanni Aleotti in maglia Bora-Hansgrohe al Giro d'Italia
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Peter Sagan, un po’ come tanti altri grandi personaggi del mondo dello sport, può definirsi un’azienda a se stante oltre che un semplice corridore. Dietro al Sagan ciclista c’è molto altro, sponsor, agenzie, immagine. Ecco perché l’addio dello slovacco alla Bora-Hansgrohe è più di un semplice trasferimento in uscita.

La formazione tedesca perde il suo pezzo più pregiato ed è pronta a rinnovarsi quasi completamente con uno staff giovane (è arrivato anche Gasparotto) e un roster di atleti dal futuro brillante. Un progetto quello della Bora che guarda molto in avanti e meno al presente. Sarà una strategia giusta? Ne parliamo con Marco Saligari su quibicisport.

Saligari, Sagan saluta e va alla TotalEnergies. Giusto lasciarlo andare?

«Guardando ai suoi ultimi due anni ti direi di sì. Non è più il Sagan dei tre mondiali e neppure quello che sui muri delle Fiandre staccava tutti i suoi avversari. Mi sembra molto meno motivato, come se il meglio di sé l’avesse già dato».

Senza considerare il suo costo…

«Beh sai, dietro di lui c’è Specialized che paga parte dello stipendio e la sua immagine è importante per gli sponsor. Per questi motivi sicuramente la Bora ha perso molto. Pesando gli aspetti negativi e quelli positivi però continuo a dire che entrambi hanno fatto la scelta giusta».

Ora però la Bora deve rinnovarsi. Come?

«Puntando sui giovani. Hanno preso Hindley e Vlasov per i grandi Giri, mentre in prospettiva c’è da far crescere il belga Cian Uijtdebroeks, da tutti considerato il nuovo Evenepoel. Forse non saranno in grado di lottare per la maglia rosa o gialla già quest’anno, ma si può lavorare per arrivarci nel 2023 o 2024, chissà».

E i nostri Aleotti e Fabbro che ruolo avranno in questo progetto?

«Bella domanda. Fabbro è un po’ più grande e direi che i grandi Giri possono essere un po’ proibitivi per lui. Sarà un uomo importante per le salite e per le vittorie di tappa andando in fuga. Per quanto riguarda Aleotti parliamo di un ragazzo ancora molto giovane e che ha fatto vedere doti da grande scalatore. Dovrà iniziare a testarsi per capire se le classifiche fanno o meno per lui. Secondo me, si!»

Da segnalare il ritorno di Bennett. Non certo l’ultimo dei velocisti…

«Se Bennett torna quello del Giro 2018 o quel del Tour 2020 allora la Bora ha trovato l’uomo che farà la differenza. Parliamo di uno tra i migliori velocisti in circolazione».

Bora-Hansgrohe: entrate e uscite

Entrate:Shane Archbold (QuickStep)
Sam Bennett (QuickStep)
Marco Haller (Bahrain-Victorious)
Sergio Higuita (EF-Nippo)
Jai Hindley (Team DSM)
Jonas Koch (Intermarché)
Luis-Joe Lührs (Neo Pro)
Ryan Mullen (Trek-Segafredo)
Cian Uijtdebroeks (Neo Pro)
Danny Van Poppel (Intermarché)
Aleksandr Vlasov (Astana)
Uscite:Pascal Ackermann (UAE)
Erik Baska (Dukla Banska)
Maciej Bodnar (TotalEnergies)
Daniel Oss (TotalEnergies)
Peter Sagan (TotalEnergies)
Andreas Schillinger (Ritiro)
Michael Schwarzmann (Lotto Soudal)
Rudiger Selig (Lotto Soudal)