La Parigi-Roubaix vinta da Sonny Colbrelli è stata la corsa dell’anno, indimenticabile per tutti e in particolare per noi tifosi italiani. Una giornata epica e thrilling e chi non la dimenticherà mai è anche e purtroppo, Matteo Jorgenson, 22enne statunitense della Movistar che ha concluso la gara al 65° posto ma con un malessere fortissimo nei giorni successivi. Nel suo sangue, batteri da feci animali e forte malessere. Un calvario indescrivibile, i dettagli su quibicisport.
Il calvario di Matteo Jorgenson: sangue infetto da feci animali
Dopo una domenica infernale a ingoiare “fango e sterco di mucca” ecco la testimonianza di Matteo Jorgenson (che come miglior risultato stagionale ha ottenuto il secondo posto nella settima tappa del Tour of Britain, la Hawick-Edinburgh): «Non so cosa sia successo – ha dichiarato a Cyclingweekly – So che subito dopo sono stato malissimo e, fortunatamente, c’è una dottoressa che vive al piano terra nel mio condominio. Una notte, alle 3, non riuscivo a dormire e la febbre mi saliva sempre di più, così sono sceso, ho suonato il suo campanello e le ho detto che mi serviva aiuto. Mi ha fatto delle analisi del sangue e ha trovato dei batteri, molti erano batteri animali. Mi ha diagnosticato una malattia che si presenta solo se qualcuno si inietta o mangia feci animali. Mi ha dato degli antibiotici che hanno funzionato, ma avevo ancora delle infezioni dopo la Roubaix».












