Biagio Conte, l’uomo in più della Eolo-Kometa. Sarà direttore sportivo dal 2022

Biagio Conte
Biagio Conte sarà direttore sportivo della Eolo-Kometa dal 2022
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Non è solo la squadra dell’Eolo-Kometa ad essere rinforzata in vista della seconda stagione nella categoria Professional. La gestione sportiva della si arricchisce anche con l’arrivo di Biagio Conte.

Il siciliano, ciclista professionista tra il 1996 e il 2003 e con una vasta esperienza come manager sia nel WorldTour che nelle squadre di formazione, sarà al volante dell’ammiraglia insieme a Stefano Zanatta, Jesús Hernández e Sean Yates. «Ho avuto l’opportunità di lavorare a stretto contatto con Stefano Zanatta e Ivan Basso alla Liquigas tra il 2010 e il 2014 e non vedo l’ora di farlo di nuovo», dice sorridendo.

«Dal mio punto di vista l’Eolo-Kometa ha iniziato l’anno come la squadra di Alberto Contador e Ivan Basso, ma ora è semplicemente l’Eolo-Kometa. E questo è dovuto al grande salto di qualità che la squadra ha fatto durante la sua prima stagione. Ha fatto un ottimo lavoro, visto dall’esterno, e i risultati sono lì. Tutta la squadra ha avuto grande continuità durante l’anno, ma ovviamente quanto fatto al Giro d’Italia e la vittoria di Lorenzo allo Zoncolan sono state determinanti in questa crescita», dice Conte.

Come ciclista, il palermitano (1968) era un uomo molto veloce che sapeva mettersi in mostra e non si tirava indietro quando si trattava di aiutare e lavorare per i successi di altri corridori, facendo parte del mitico “treno” di Mario Cipollini. Conte è stato il primo leader della Vuelta a España del 1996, in cui ha vinto due tappe, e nella sua carriera ha ottenuto anche una vittoria parziale al Giro d’Italia (2000) o alla Tirreno-Adriatico (2001), senza dimenticare che è salito sul podio in una monumento come la Milano-Sanremo (1997), una corsa in cui è stato anche quarto nel 2001.

«L’obiettivo per il 2022 non può che essere quello di confermare tutto quello che la Eolo-Kometa ha fatto di buono. La nostra strada è quella che ci porterà a continuare a crescere. Non possiamo pensare di vincere la classifica generale di un grande giro, anche se ovviamente il cuore dice che sarebbe bellissimo. Ma bisogna tenere i piedi per terra, lavorare con calma e continuare a costruire partendo da obiettivi più raggiungibili ma non meno importanti. Ma senza mai perdere l’ambizione. Se nel 2001 la Eolo-Kometa ha vinto una tappa al Giro d’Italia, per esempio, perché non lottare per due vittorie nel 2022?.

«Finora non ho gestito nessuno degli atleti del team, ma conosco bene tutti i corridori italiani. Alcuni di loro, come Bevilacqua o lo stesso Fortunato, erano corridori che correvano per WorkService, la mia ultima squadra, nella categoria junior. Albanese, Lonardi, Maestri… Anche loro sono atleti che conosco bene», dice.

L’anno 2021 volge al termine e tra poche settimane la squadra tornerà al lavoro con il suo ritiro invernale. «Ora i ragazzi devono riposare e staccare, perché il lavoro ricomincia subito e l’obiettivo deve essere che tutti partano nelle migliori condizioni. L’unità di tutta la squadra quest’anno è stata grande e questo è stato uno dei punti di forza della squadra. Le vittorie sono individuali, ma dietro di esse c’è un grande lavoro collettivo dove tutti hanno contribuito. Gavazzi, per esempio, ha contribuito molto con la sua esperienza. L’obiettivo è quello di iniziare bene l’anno e poi saranno la strada e gli avversari che daranno il loro responso, perché vincere non è mai stato facile e la concorrenza è sempre alta».