MONDIALI 2021 / Magrini all’attacco: «Il Belgio ha corso male, ha bruciato Evenepoel. Era l’unico che poteva resistere ad Alaphilippe»

Remco Evenepoel si guarda intorno, abbastanza stanco e affranto, al termine dei Mondiali di Leuven
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I Mondiali 2021 per il Belgio a diciannove anni dall’ultima edizione in casa di Zolder 2002, erano la grande occasione per tornare a conquistare la maglia iridata che manca alla patria del ciclismo dal 2012. Niente da fare: nemmeno il luna park di Leuven con un milione di tifosi, ha interrotto la maledizione. Con Riccardo Magrini, ex pro’ e direttore sportivo e autorevole commentatore televisivo, su quibicisport analizziamo il sacrificio di Remco Evenepoel, protagonista di una corsa mostruosa.

Magrini, il Mondiale di Evenepoel: sacrificio suo o scelta del Belgio?

«Si è sacrificato lui una volta che ha fatto le sue scelte secondo me. Era stato piuttosto brillante durante la corsa, cercando delle fughe e poi una volta che ha capito che si andava nel finale, si è sacrificato lui per Van Aert. Non credo che gli sia stato chiesto niente di più, l’ha fatto lui di sua spontanea volontà».

Van Aert nel clou della corsa è rimasto fuori dai giochi.

«Probabilmente non aveva le gambe, come ha detto lui. Il Belgio ha controllato la corsa tutto il giorno. Semmai Stuyven poteva fare qualcosa di più a riguardo. Quando è partito Alaphilippe l’unico che ha provato a seguirlo è stato Van Aert. Dopo Stuyven ha fatto la sua corsa, andando a cercare la medaglia e poi invece non l’ha presa. Mi sembra che come al solito il Belgio abbia corso piuttosto male, per i corridori che aveva e che Van Aert non aveva la gamba dei giorni migliori».

Remco, gestito in un altro modo, avrebbe potuto rispondere agli attacchi di Alaphilippe?

«Probabilmente sì. Poteva cambiare atteggiamento, però in corsa quando hai Van Aert che rappresenta il favorito principale ed è la soluzione finale della squadra, penso che l’idea di Evenepoel fosse quella di non far partire nessuno a quella andatura e poi doveva essere Van Aert a rispondere ad Alaphilippe. Ha pensato di fare in quella maniera perché aveva Van Aert, se fosse stato per conto proprio avrebbe corso in maniera diversa e non si sarebbe sacrificato, buttando via tutto quello che ha buttato. L’errore del Belgio è stato quello di dare troppa pressione a Van Aert, ma nelle fughe si sono inseriti bene con Evenepoel e Declerq. Tra i diciassette di testa il Belgio aveva una situazione favorevole e comunque Evenepoel per la corsa che ha fatto, è da medaglia d’oro».

Evenepoel sconfitto dalle gerarchie della nazionale belga?

«Credo che sulla carta avesse le stesse chance di Stuyven e di Van Aert. Le sue chance le ha giocate prima e ha fatto la sua corsa andando dietro alla Francia. Su un percorso talmente veloce e selettivo nel finale, avrebbe dovuto correre differentemente e con un ruolo ancor più fondamentale e non peccando troppo in generosità. Non credo che il Belgio gli abbia detto di fare quel tipo di corsa. Si è messo là e si è messo a tirare per Stuyven e Van Aert che erano più freschi di lui, ha fatto un gran lavoro ed è stato bravissimo».

Troppa pressione in generale sul Belgio per il fatto di correre in casa?

«Probabilmente sì, non hanno portato a casa niente i belgi in tutte le gare. Hanno preso la medaglia d’argento con Van Aert e qui c’è da fare un appunto: sono stati un po’ esagerati nell’impiego di Wout, se volevano puntare solo sulla gara di domenica la cronometro non l’avrebbero dovuto farla. Però lì hanno preso due medaglie, quindi come fai a dirgli che hanno sbagliato?».