MONDIALI 2021 / Coati: «Squadra completa e coesa. Sarà una gara tirata, necessario correre sempre davanti»

Coati
Luca Coati sul podio della Firenze-Empoli 2021 terminata al secondo posto (foto: Fruzzetti)
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Luca Coati ha una grande occasione in questi Campionati del Mondo. Lui, che è un classe 1999 ed è all’ultimo anno tra gli Under 23, ha la necessità di trovare una squadra professionistica per la prossima stagione, una squadra che creda nelle sue potenzialità e nel suo spunto veloce.

Marino Amadori lo ha voluto con sé nelle Fiandre per la grande esperienza fatta quest’anno con il team Qhubeka. Il calendario della formazione italo-sudafricana ha permesso a Coati di correre all’estero tra i grandi, ben figurando sia al Tour of Norway sia al Giro di Slovacchia. Su un percorso difficile e tirato come quello dei Mondiali, il guizzo e l’occhio attento di Luca possono rivelarsi fondamentali per la nostra nazionale.

«Sono uscito bene dal Giro di Slovacchia. Ero lì per aiutare il nostro velocista Van Rensburg, ma sono riuscito a farmi vedere già durante la prima tappa con un settimo posto che fa morale. Queste corse sono importanti per capire come si muovono i professionisti, credo che la mia esperienza possa tornare utile anche al Mondiale».

Coati e gli altri ragazzi sono pronti per il grande appuntamento mondiale. Noi abbiamo Filippo Baroncini come punta e finalizzatore, ma Amadori ha voluto attorno a lui corridori capaci di mettersi in proprio qualora ce ne fosse la necessità.

«Se dovessi definire la nostra Nazionale con una parola, mi verrebbe da dire “completa”. Baroncini va forte un po’ ovunque ed è il nostro capitano. Poi ci siamo io, Gazzoli e Colnaghi che abbiamo un buono spunto veloce e teniamo sugli strappi brevi e intensi. Zana e Frigo vanno forte in salita e possono inserirsi in qualche fuga buona».

I sei azzurri sono andati oggi sul percorso e la prima sensazione è quella di un tracciato davvero veloce. Le corse U23 sono storicamente tiratissime, non si rifiata mai e gli strappi vengono presi sempre ad altissime andature. Coati prova a spiegare…

«Sarà importante pedalare nelle prime posizioni. Si andrà a tutta fin dal chilometro zero e restare indietro è un grosso rischio. Quando prendi gli strappi ad alte velocità ci vuole poco a crearsi un buco e noi non dobbiamo assolutamente farci sorprendere».

Il gruppo è unito, compatto. Tutti sanno qual è il proprio compito e cosa bisogna fare per mettersi nelle condizioni di giocarsi una medaglia. A Trento la nostra nazionale ha ben figurato centrando un argento (amaro) con Baroncini, ora è necessario ripetersi per dimostrare che il nostro movimento dilettantistico e tutt’altro che indietro rispetto a quello delle altre nazionali!