MONDIALI 2021 / Baroncini leader degli azzurri. Ma Amadori ha pensato a qualsiasi situazione di gara

Under 23
Il gruppo degli Under 23 agli Europei 2021 di Trento. Da sinistra: Luca Colnaghi, Filippo Zana, Edoardo Zambanini, Gianmarco Garofoli, Gabriele Benedetti e Filippo Baroncini
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Domani è il grande giorno delle prime prove in linea di questi Mondiali 2021. Si inizierà al mattino con la gara degli Juniores Uomini e si proseguirà nel pomeriggio con gli Under 23 sul difficile tracciato di Lovanio. La nazionale di Amadori si presenta ai blocchi di partenza con l’obiettivo di salire sul podio e, perché no, vincere la bellissima medaglia iridata con il suo leader Filippo Baroncini.

Il corridore della Colpack-Ballan è letteralmente sbocciato in questa stagione conquistando i vertici della Trek-Segafredo, che l’hanno voluto con sé per il passaggio con i professionisti. Baroncini è supportato da una condizione ottima e sente di avere un conto in sospeso con la maglia della nazionale. Quel secondo posto in piazza Duomo a Trento ha lasciato l’amaro in bocca.

Un finisseur e finalizzatore come Filippo sarà utilissimo per il finale duro e movimentato di questi Mondiali 2021. Sarà importante tenerlo coperto nelle prime posizioni, chiudere su eventuali fughe, e lanciarlo negli ultimi passaggi del circuito iridato. Il suo talento e il suo spunto veloce dovranno fare il resto. Attenzione però, Baroncini se la cava allo sprint, ma ci sono altri atleti molto più quotati di lui per un arrivo in volata e Trento insegna.

Puntare tutto su un solo capitano tra gli Under 23 potrebbe però essere una mossa azzardata. Le gare dei dilettanti sono tiratissime fin dal chilometro zero e tutto può succedere in qualsiasi momento. Marino Amadori lo sa bene, ecco perché ha voluto mettere accanto al tuttofare Baroncini una squadra completa e adatta a tutte le evenienze.

Filippo Zana in questo senso sarà un uomo prezioso. Già al Campionato europeo abbiamo potuto vedere come la sua esperienza tra i professionisti (Filippo ha corso due Giri d’Italia ndr.) possa tornare utile anche su un percorso che sulla carta non si adatta alle sue caratteristiche. Da buon scalatore qual è, il corridore della Bardiani CSF ha il compito di andare all’attacco su uno dei tanti muri della prova iridata o di seguire altri grimpeur come Ayuso o gli Johannessen.

Luca Colnaghi ha l’obbligo di riscattare un Europeo molto sotto tono. Sul percorso trentino il classe ’99 della Trevigiani ha avuto molte difficoltà e probabilmente ha perso dei gradi nelle gerarchie della nazionale. Lui, Michele Gazzoli e Luca Coati possono puntare su un importante picco di velocità e sulla loro capacità di tenere sugli strappi. Il loro compito è diverso in base alla situazione di gara. In teoria partono come gregari.

Interessante invece è il ruolo che ricopre Marco Frigo. La cronometro è andata molto al di sotto delle aspettative, ma possiamo considerarlo l’uomo in più di questa nazionale. Il ragazzo ha molto talento e negli ultimi due anni alla Seg Racing Academy, in Olanda, si è abituato a percorsi di questo tipo.

Il nostro punto debole forse è proprio la nostra scarsa abitudine a correre gare simili. Un handicap importante che proprio Frigo non ha. Vedremo se la sua esperienza a quelle latitudini può tornare comodo agli azzurri.

In bocca al lupo, ragazzi!