Mondiali 2021 / È Bagioli la chiave tattica dell’Italia di Cassani: così può fare la differenza

Bagioli
Andrea Bagioli in una foto d'archivio ai campionati europei di Trento
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Nella terra dove il ciclismo lo spalmano sul pane e lo mangiano a colazione, ai Mondiali 2021 l’Italia per trovare il ricettacolo giusto si affida anche ad Andrea Bagioli. Protagonista di un ottimo Europeo, il perito tecnico valtellinese, sarà il perno tattico della nazionale di Davide Cassani che all’ultima esibizione sulla panchina azzurra ha confermato il giovane della Deceuninck-Quick-Step, inserendolo tra i nove corridori per la gara più attesa dell’anno a Leuven. Come potrà fare la differenza? Approfondiamo il tema su quibicisport.

Bagioli ai Mondiali 2021: il registra della Nazionale di Cassani, a supporto di Colbrelli e Trentin

Andrea Bagioli l’ha svelato alla nostra Alessandra Giardini al termine dell’Europeo vinto a Trento da Sonny Colbrelli: «In realtà ero destinato a lavorare di più nel finale, ma per come si era messa la corsa abbiamo cambiato tattica. Ecco perché mi avete visto andare avanti così presto». Scrivi un codice e premi invio, ma dall’altra parte c’è un firewall che ti blocca. L’attacco arrembante e organizzato della Francia sulle strade trentine ha trovato la risposta puntuale della chiave tattica dello squadrone azzurro: Andrea Bagioli pronto a inserirsi nell’azione e poi a tirare il gruppo nella fase-clou della corsa insieme a Mattia Cattaneo. Con lui va così: è tipo la sveglia dello smartphone, funziona anche quando la batteria è scarica e si innesca immediatamente. Cassani ufficializzerà a breve quali saranno gli otto nomi italiani nella startlist ufficiale dei Mondiali 2021, ma a un Bagioli in condizione super è difficile rinunciare.

Può essere il jolly da inserire in una fuga – togliendo l’incombenza dell’inseguimento ai compagni -, il metronomo che si mette a dare cambi in testa al gruppo per controllare la corsa oppure il riferimento per Sonny Colbrelli e Matteo Trentin quando lo show iridato si accenderà. Da Under 23 ha vinto San Vendemiano, Piccolo Lombardia e Ronde de l’Isard, ed è arrivato a un passo dal Palio del Recioto e dalla Liegi-Bastogne-Liegi. Che quel passo mancante coincida con un Mondiale che l’Italia non festeggia dal 2008, se lo augura tutto il popolo delle due ruote. E lì, dove il ciclismo è una religione, la Squadra con la “S” maiuscola crede in Bagioli.