Van der Poel, un finale di stagione disastroso. Il team: «Non si può continuare così, non ha senso»

Mathieu Van der Poel all'arrivo del Mur de Bretagne al Tour de France 2021 (foto: A.S.O./Charly Lopez)
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Il timore è che oltre ai sogni olimpici sul tracciato dell’Izu Mtb Race di Tokyo 2020, per Mathieu Van der Poel si siano infranti anche quelli europei e mondiali. Un mese e mezzo dopo il periodo nero dell’Olandese Volante, che non riesce più ad allenarsi, continua. E l’allarme viene lanciato proprio dalla sua squadra, l’Alpecin-Fenix, un finale di stagione disastroso e mille interrogativi sul futuro. Cerchiamo di capirne di più su quibicisport.

Van der Poel: stagione finita? Gli allenamenti così non vanno

Secondo quanto riporta Het Laastse Nieuws oggi, infatti, l’olandeseriesce ad andare in bici, ma non si allena”. Se infatti è riuscito a tornare in sella per affrontare pedalate leggere anche di 150 chilometri, il problema è che non riesce a dare intensità a queste sessioni, nelle quali il carico di lavoro resta bassissimo, tanto che si tratta quasi di passeggiate di vero e proprio passatempo.

«Ma non si può continuare così, non ha senso», fanno sapere dal team. È prevista per questo una riunione nella giornata di lunedì per fare il punto. A tre settimane dal via della prova in linea della rassegna iridata e a quattro dall’Inferno del Nord, serve ormai potersi allenare al meglio per riuscire a farsi trovare pronto. I timori che possa non essere pronto, considerando gli ultimi segnali giudicati davvero poco incoraggianti, sono alti. «Vuole davvero correre, per lui non è facile arrendersi», fanno sapere dal team, la cui dirigenza tuttavia cerca di ragionare anche sul lungo termine, senza correre rischi che possano compromettere ulteriormente le sue condizioni.

Dopo aver affrontato tutti gli esami e provato numerosi trattamenti per risolvere un problema che il campione del mondo del ciclocross si porta ormai avanti da molto tempo (la caduta ai Giochi di Tokyo può averlo peggiorato, ma non è di certo la causa), l’unica soluzione appare il riposo. Qualcosa a cui il fenomeno della multidisciplinarietà non è molto abituato a fare, ma che appare ormai sempre più plausibile. Inevitabilmente si comincia dunque sempre più a parlare di stagione finita per lui.