
All’alba della seconda tappa del Giro del Friuli U23 arriva anche Marino Amadori, il quale a partire da martedì sarà a Trento per gli europei. È venuto a valutare i suoi convocati, tuttavia meno sereno di quanto avrebbe voluto.
Come mai, Marino?
«Perché ieri non ho visto bene né Colnaghi né Benedetti, due uomini importanti per gli europei. Mi aspetto segnali importanti. Non devono pensare di avere la convocazione in ghiaccio».
Addirittura?
«Io parlo in generale: fino a mercoledì posso cambiare, se lo riterrò opportuno. Per portare certi atleti ne ho lasciati a casa altri altrettanto in forma».
Ad esempio?
«Frigo, che sta facendo bene in Belgio e mi servirà tantissimo ai mondiali».
Ieri intanto, qui al Giro del Friuli U23, ha vinto Matteo Zurlo, diventato ormai un bel corridore.
«Mi stupirei se non passasse, ma oggi a 23 anni si rischia d’esser vecchi. E io lo trovo francamente incomprensibile. Negli ultimi giorni vedo che stanno firmando in tanti, forse troppi».
Ti riferisci alla Bardiani?
«In parte sì, hanno preso molti ragazzi giovanissimi che hanno dimostrato poco. Però il loro progetto giovanile mi piace, diamogli tempo. È la tendenza a non piacermi».
Ovvero?
«Se fossimo pieni di juniores alla Evenepoel, posso anche capire se Zurlo fa molta fatica a passare. Ma noi non li abbiamo, quindi non possiamo permetterci di cestinare chi ha 23 o 24 anni».
Tornando all’europeo, il percorso è duro?
«Più di quello che sembra. La prima parte della salita è facile, l’ultimo è uno strappo da scalatori. Ecco perché ho portato Zana: se scatta Ayuso, per dire, ho chi può seguirlo».