Cassani e il caso Nizzolo: «Mi piace che ci sia rimasto male per l’esclusione dall’Europeo, mi serve al Mondiale»

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Davide Cassani, ex commissario tecnico della nazionale italiana, in una foto d'archivio
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Manca sempre meno al grande appuntamento dei Campionati Europei di Trento e Davide Cassani ha ufficializzato gli otto uomini che prenderanno parte alla prova su strada.

La grande esclusione è senza dubbio quella di Giacomo Nizzolo, che anche sulle pagine di quibicisport.it si è mostrato amareggiato per aver perso la possibilità di difendere la maglia di campione continentale conquistata lo scorso anno a Plouay. Nessuna polemica però, il brianzolo ha accettato la decisione del commissario tecnico e guarda con positività ai Mondiali delle Fiandre, dove sarà uno dei capitani della nazionale azzurra.

Ma ora parliamo proprio con Cassani, giunto alle fasi finali del suo mandato da ct, cercando di capire come sono stati scelti gli otto e come la squadra da lui diretta proverà a fare la corsa sull’impegnativo circuito trentino.

Cassani, partiamo da Nizzolo, il grande escluso…

«Questa mattina ho letto in giro alcune polemiche riguardo alla decisione di non portare Giacomo agli Europei. Io e Nizzolo abbiamo programmato la stagione avendo come obiettivo comune i Campionati del Mondo nelle Fiandre. Sarà una delle nostre punte in Belgio e, conoscendo il percorso che troveremo, ho deciso di preservarlo. Lui sapeva di questa cosa, ne avevamo parlato già l’altro ieri e ieri».

Come si spiega le sue dichiarazioni?

«Sono state decisamente travisate. Lui ha accettato la decisione perché in testa ha prima di tutto i Mondiali. Poi è normale che un campione come lui voglia difendere la sua maglia di campione europeo. E’ giustissimo. Anzi, quel po’ di dispiacere mi piace perché vuol dire che tiene molto alla nazionale ed è affamato di vittorie».

Parliamo degli otto convocati. Un mix di giovani ed esperti…

«Com’è giusto che sia. I giovani devono crescere e hanno già dimostrato di essere forti. Bagioli per esempio sta correndo una grandissima Vuelta, è stato sfortunato a non trovare la vittoria ma la condizione è ottima. Stesso discorso per Aleotti, che è andato bene sia in Sardegna sia al Polonia».

Tra i giovani c’è anche Ganna. Che corsa si aspetta da lui?

«Filippo tiene molto a correre le prove in linea. Sarà protagonista nelle cronometro, ma è giusto che faccia parte di questo gruppo perché ha un gran motore e deve fare esperienza in queste prove. Parteciperà anche al Mondiale proprio per questo motivo».

Gli altri?

«Moscon corre in casa. Dopo le Olimpiadi ha tenuto bene, è andato in fuga al Polonia e l’ho visto con una buona gamba: è il jolly che tutti vorrebbero. Cattaneo si è preparato bene in altura e a Plouay ha dimostrato di avere la condizione giusta per la maglia azzurra. Poi c’è Ulissi, che su questi percorsi si esalta».

I due capitani possono essere considerati Trentin e Colbrelli?

«Parlo con Matteo e Sonny di questo Europeo già da molti mesi. Il loro programma stagionale si è basato anche su questo importante appuntamento e hanno avuto modo di prepararsi nel migliore dei modi. Su un percorso del genere avere due corridori con le loro caratteristiche ci rende una delle squadre da tenere sotto controllo».

A proposito del percorso. Che ne pensa? Il Monte Bondone è un’incognita?

«Il Bondone è una salita vera. Messo così nella prima parte potrebbe non fare troppa selezione, ma ovviamente dipenderà da che gara vorranno fare le squadre più forti. Le nazionali senza velocista di riferimento proveranno sicuramente a fare corsa dura, ed ecco che corridori come Cattaneo, Ulissi, Bagioli e Aleotti diventano fondamentali».

Anche il circuito però non è pianeggiante…

«Assolutamente. Ricorda molto il Mondiale di Harrogate, quindi è tutt’altro che facile. Lì avevamo Trentin, ricordate?»

Cassani, quando arriverete a Trento?

«Saremo a Trento lunedì con i ragazzi della cronometro, anche Juniores e Under 23. Con il gruppo strada invece ci ritroveremo giovedì sera sul Monte Bondone».