Gli straordinari 50 anni di Simoni: dal Trentino a Crotone in bici, ricordando Scarponi

Simoni
Gilberto Simoni in azione sullo Zoncolan al Giro d'Italia 2007
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Per festeggiare i suoi cinquant’anni – li compie proprio oggi – Gilberto Simoni ha avuto un’idea: pedalare insieme alla moglie Arianna da nord a sud, da Palù di Giovo a Torre Melissa, in provincia di Crotone, dove il 29 agosto si correrà la Granfondo Città di Melissa dedicata a Michele Scarponi. E’ anche per lui che Simoni è in giro per l’Italia: per ricordarlo, certo, ma anche per dare un segnale per quanto riguarda la sicurezza stradale.

Ad ogni paese, uscio, cantone, Simoni trova qualcuno che lo conosce, che lo riconosce, che ha condiviso con lui un pezzo di carriera e di strada. La sua è durata diverse centinaia di migliaia di chilometri. Professionista dal 1994 al 2010, arrivato nella stagione in cui Pantani deflagrò e ritiratosi quando il Tour se lo giocavano Contador e Schleck. E’ uno degli scalatori più forti che il Giro d’Italia abbia mai conosciuto: due vittorie (2001 e 2003), una volta secondo, ben quattro volte terzo (e poi una volta quarto e una decimo). Ha conquistato le cime più impervie: due volte lo Zoncolan, una volta l’Alpe di Pampeago e Cascata del Toce. Francesco Moser, che di Simoni è concittadino e anche parente (sembra cugino di secondo grado, ma la dinastia è dispersiva), una volta disse che nei giorni migliori in salita batteva persino Pantani.

Gli sono mancati, almeno in parte, i grandi successi all’estero: ha vinto una tappa al Tour e una alla Vuelta, è vero, ma concentrandosi soprattutto sul Giro non è mai riuscito ad esprimersi al meglio in altri grandi appuntamenti internazionali (brevi corse a tappe straniere, Liegi-Bastogne-Liegi). Al mondiale brillò una volta soltanto: nel 2001, a Lisbona, lui che attacca in salita e resiste tra discesa e pianura, Lanfranchi che in maniera ancora oggi inspiegabile tira il gruppo e lo riporta sotto, Bettini che perde da Freire e deve accontentarsi dell’argento. E infine la rabbia, che in Simoni è scoppiata più d’una volta: con Basso, con Cunego. Rivalità risolte sempre in salita, a volte vinte e a volte perse, però sempre onorate: come un vero scalatore.