Frigo: «E’ stato un anno molto sfortunato, ma ora c’è l’Avenir e voglio stupire. La chiusura della SEG? Brutto colpo»

Marco Frigo della Seg Racing Academy al Giro d'Italia U23
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A inizio stagione Marco Frigo veniva considerato uno dei corridori italiani più promettenti per il futuro. La scelta di passare alla SEG Racing Academy, lì dove sono passati anche Edoardo Affini e Alberto Dainese, sembrava poter dare al 21enne la spinta decisiva per il grande salto nel professionismo.

E invece nulla è andato come Frigo sperava. La caduta al Giro di Rodi lo ha duramente condizionato e molti dei suoi obiettivi sono andati a farsi benedire, il Giro d’Italia U23 su tutti. Marino Amadori però ripone grande fiducia sul corridore che adesso vive in Olanda, tanto da convocarlo in maglia azzurra per il prossimo Tour de l’Avenir.

Frigo, cosa non ha funzionato quest’anno?

«Sono stato molto sfortunato. La caduta in Grecia, poi quella al Giro d’Italia che mi ha tolto forse qualche convinzione in discesa. Sai, in queste corse dove il livello è altissimo non ti puoi permettere “problematiche”, tutto deve essere perfetto, altrimenti sprofondi».

Quindi il bilancio finora è negativo?

«Non troppo. So di poter fare molto di più e per questo sono molto contrariato, allo stesso tempo però ho avuto buone sensazioni a mano a mano che si andava avanti. E’ vero, i risultati non sono arrivati, ma sentivo di stare bene».

E il Valle D’Aosta?

«Al Valle D’Aosta non ero andato per vincere. Ho preso la corsa come preparazione per la seconda parte di stagione e per l’Avenir. Sono arrivato non al 100% della condizione, quindi non mi aspettavo di più di quello che ho fatto».

La convocazione per l’Avenir è arrivata. Sei pronto?

«Indossare la maglia della nazionale per me è un onore. Riesco sempre a spingere qualche watt in più quando rappresento la mia nazione. Quindi sì, sono pronto! Mi sono preparato bene».

Quali saranno i tuoi obiettivi all’Avenir?

«Innanzitutto voglio andare forte. Se ho le gambe posso fare di tutto, comunque a livello di risultato bisogna pensare alla squadra. Il ct Amadori ci guiderà nel migliore dei modi».

Come hai appreso la notizia della chiusura della SEG?

«Non è stato un bel colpo sapere che la squadra non ci sarà più dal prossimo anno. Piuttosto inaspettato devo diro. L’obiettivo comunque è quello di passare professionista già alla fine di questa stagione».

Hai avuto già contatti con alcune squadre?

«Diciamo che qualcosa si sta muovendo. Preferisco però non parlare finché non sarà ufficiale, devo concentrarmi su questa stagione».