TOUR DE FRANCE / Le pagelle: Van Aert enorme, vince ovunque. Vingegaard (9) la rivelazione. Bravo Cattaneo, otto

Wout Van Aert festeggia la vittoria odierna al Tour de France 2021 (foto: A.S.O./AurelienVialatte)
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Un paesaggio che non stanca mai, con i suoi vigneti perfettamente allineati, e uno spettacolo che vorresti non finisse mai, il Tour de France con i francesi vestiti a pois e le seggioline da picnic (pique-nique si chiama qui) piazzate anche nei fossi per vederli passare uno alla volta nella cronometro, 30,7 km per specialisti per definire gli ultimi dettagli. Niente in confronto al batticuore del Tour 2020. Ora mancano soltanto i Campi Elisi, poi anche questo di Tour de France rimarranno schegge di memoria e un albo d’oro.

Wout Van Aert 9

Gli bastano 11 minuti e 12 secondi per superare Sergio Henao, partito due minuti prima di lui. Rimane in testa dall’inizio alla fine. Aveva già vinto a Malaucène, ottiene la 5 vittoria in 3 anni al Tour de France, e in mezzo ci sono uno sprint di gruppo, una tappa di alta montagna e una crono. Enorme.

Jonas Vingegaard 9

Chiude questo Tour sorprendentemente secondo, permettendosi di rubare 25 secondi a Pogacar nell’ultima crono. Rivelazione.

Richard Carapaz 9

Nessun bluff. Il primo ecuadoriano a vincere un Giro d’Italia (nel 2019) diventa anche il primo ecuadoriano a finire un Tour sul podio. Mettiamoci pure il secondo posto all’ultima Vuelta. Avercene.

Mattia Cattaneo 8

Clamorosa prova a cronometro del bergamasco: già ottavo nella prima prova contro il tempo del Tour, Mattia oggi è giunto sul traguardo con il tempo di 36’43”, che gli vale il sesto posto di giornata a 49” da Van Aert. «Sono contentissimo: per la prima volta nella mia carriera sono riuscito a tenere duro di testa, non ho mai mollato, neanche quando ero al limite». Cocciuto.

Chris Juul-Jensen 8

Parlando di Vingegaard alla tivù danese lo definisce «freddo come le unghie dei piedi di un orso polare». Premio fantasia del Tour2021. Ispirato.

Tadej Pogacar sv

Il voto non glielo diamo più, tanto è ovvio. Ora ricomincia il tam-tam di chi lo vorrebbe vedere provare l’accoppiata Giro-Tour: e chi non lo vorrebbe vedere? Intanto lui si chiama fuori dalla Vuelta, e non sbaglia. E’ il primo a vincere due Tour consecutivi prima di compiere 23 anni. Quanto alla crono, chiude a 57” da Van Aert, limitandosi a controllare. Ed è già una piccola rivoluzione: l’ultima crono del Tour vinta da uno che non fosse Pogacar risaliva al 19 luglio 2019: eravamo a Pau, e vinse Julian Alaphilippe. Padrone.

Mikkel Bjerg 7

Il compagno di stanza del bimbo prodigio Pogacar, suo consulente speciale per le cronometro, arriva alle 14.23 con il miglior tempo provvisorio: copre i 30.8 chilometri in 36’45″95 a 50,3 km/h di media. Alla fine sarà settimo, proprio davanti al suo capitano, ma le sue indicazioni sono preziosissime per Tadej. Indispensabile.

Mark Cavendish 4

Si è poi scusato (dopo essersi reso conto che ormai niente sfugge ai video e tutto finisce in rete) ma è comunque stato brutto vedere il corridore in maglia verde, tanto rispettoso verso il passato del ciclismo sul Ventoux e tanto affettuoso con Eddy Merckx, trattare così male il suo meccanico. Peccato.

Fratelli van Poppel 7+

Danny, 27 anni, e Boy, 33, tagliano il traguardo con lo stesso tempo, 40’21. Una famiglia di campioni: il loro papà è Jean-Paul van Poppel, ex ciclista olandese che ha vinto 9 tappe al Tour, 4 al Giro e 9 alla Vuelta, la mamma è Leontien van der Lienden. E loro due più che fratelli sono gemelli.