TOUR DE FRANCE / Tafi: «A Mohoric non bisogna lasciare neppure un metro. E sulla Slovenia alle Olimpiadi rispondo così»

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Andrea Tafi commenta la 19ª tappa del Tour de France su quibicisport.it
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Matej Mohoric alza le braccia al cielo sul traguardo di Libourne, andando a bissare il successo della 7ª tappa. Peccato per Davide Ballerini che era presente nella fuga di giornata ma si è fatto trovare impreparato nell’accelerazione dello sloveno e degli altri nove corridori a circa venti chilometri dalla linea d’arrivo. Il gruppo maglia gialla se l’è presa comoda, tagliando il traguardo a più di venti minuti dal vincitore. Ne parliamo con Andrea Tafi che su quibicisport.it sta commentando questa ultima terza settimana della Grande Boucle.

Tafi, a Mohoric non bisogna lasciargli nemmeno 10 metri…

«Che motore questo ragazzo! Non è la prima volta che vince così, i suoi avversari dovrebbero saperlo…»

I compagni di fuga hanno sbagliato?

«Decisamente. Non si può lasciare andare via un corridore come Mohoric. La Trek-Segafredo era presente con tre corridori, cosa stavano facendo?»

Non è la prima volta che la tattica della Trek rimane dubbia…

«Dopo quello che hanno fatto a Nibali quando era in fuga con Van Aert e Van der Poel non mi sorprendo di nulla».

In fuga c’era anche Ballerini. Come pensi si sia mosso?

«Inizialmente bene, era sempre davanti. Poi ha iniziato a sprecare molte energie in attacchi con poco senso. Quando poi gli sono andati via dieci corridori si è fatto trovare impreparato: peccato perché oggi poteva davvero vincere».

Tornando a Mohoric e la Slovenia. Insieme a Pogacar e Roglic saranno gli uomini da battere?

«L’Olimpiade è una corsa diversa dal Tour de France. È una corsa lunga, difficile e secondo me c’è il rischio che si pestino i piedi. Poi certo, siamo tutti d’accordo nel dire che hanno dei corridori eccezionali…»

Ma avranno il tempo di recuperare?

«Questa potrebbe essere la variabile. In molti hanno scelto di abbandonare prima il Tour per recuperare e preparare le Olimpiadi. Considerando il fuso orario, la stanchezza del volo e il poco tempo che balla tra la parata di Parigi e la partenza della prova di Tokyo, diventa dura. Qualcuno potrebbe pagare tutti questi sforzi».