TOUR DE FRANCE / Tafi: «Pogacar, che fuoriclasse. E queste tappe di 120 chilometri non sono degne del Tour»

Andrea Tafi commenta la 18ª tappa del Tour de France 2021
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E’ sempre lui, è sempre Tadej Pogacar. Lo sloveno della UAE Team Emirates mostra ancora una volta la sua superiorità andando a cogliere il terzo successo di tappa in questo Tour de France 2021. Ne parliamo con Andrea Tafi, andando a conoscere il suo parere anche sul percorso, molto breve e da molti discusso, della frazione odierna.

Tafi, cosa possiamo aggiungere su questo Pogacar spaziale?

«Ben poco. Come abbiamo detto anche ieri, Pogacar non ha rivali. E’ troppo più forte e i suoi avversari, per quanto si impegnino, non possono farci nulla. Bravi comunque Vingegaard e Carapaz a non mollare».

A proposito. Chi la spunterà tra Vingegaard e Carapaz per il secondo posto?

«Al 99% Vingegaard. E’ già davanti e a crono va molto più forte».

Ma Pogacar è favorito anche per le Olimpiadi?

«Assolutamente sì! Sa come si vincono le classiche, alla Liegi-Bastogne-Liegi lo ha dimostrato: può arrivare sia da solo sia con un gruppo ristretto e spuntarla in volata».

A Uran cos’è successo?

«Me lo aspettavo, sai? Ieri l’ho visto in grande difficoltà e a mio avviso ha speso davvero tutto quello che aveva per non naufragare. Oggi ne ha pagato le conseguenze. Mi dispiace perché Uran è un bel corridore e meritava la top-five».

A Tokyo cosa potrà fare?

«Ben poco, come tutti i colombiani. Li vedo davvero in cattiva forma»

Un corridore che oggi ti è particolarmente piaciuto?

«Gaudu. Non ha mai mollato, è andato all’attacco anche se forse ne aveva per fare una top-five di tappa. Ha rischiato ma almeno ha movimentato un po’ questo pomeriggio…»

Ma queste tappe così brevi ti piacciono?

«No, sono tappe per gli Juniores, massimo per gli Under 23. Queste tappe di 120 chilometri non si possono vedere al Tour de France, nella corsa più importante al mondo. Anche perché si fanno poche differenze…»

In effetti oggi non abbiamo assistito a un grande spettacolo…

«Esatto. I corridori forti vengono fuori nel vero tappone montano, non in 120 chilometri. Non è bello vedere un arrivo in volata tra tre o quattro corridori per due tappe consecutive considerate le salite che c’erano. E’ per questo motivo che preferirò sempre il Giro al Tour…»

Un corridore che oggi invece non ti è piaciuto?

«Quintana. Mai protagonista su quelle che dovrebbero essere le sue tappe: aveva come obiettivo la maglia a pois ma si vede che non ne ha. Peccato, e pensare che da giovane aveva un futuro così roseo..