Prestigio, si riparte: domani comincia il Valle d’Aosta, martedì c’è il Palio del Recioto

Giro della Valle d'Aosta
Immagini dal gruppo del Giro della Valle d'Aosta
Tempo di lettura: 2 minuti

Giro di boa ormai sorpassato per quanto riguarda il Prestigio, la storica challenge di Bicisport che segue i dilettanti italiani e le rispettive formazioni nell’arco della stagione al fine di premiare i e le migliori. I primi quattro mesi sono andati in archivio con la vittoria di Matteo Zurlo della Zalf nel Giro del Veneto, terza corsa a tappe facente parte della challenge dopo il Giro di Romagna e quello d’Italia. La sfida riparte domani con un’altra prova articolata su più giorni, vale a dire col Giro Ciclistico della Valle d’Aosta, che terminerà domenica. Tre frazioni, ma molto dure: uno degli appuntamenti di rifinitura in vista del Tour de l’Avenir, che andrà in scena dal 13 al 22 agosto.

Ma non c’è soltanto il Valle d’Aosta. Martedì 20 luglio, infatti, ritorna finalmente il Palio del Recioto, probabilmente l’evento dilettantistico più atteso della stagione. Quest’anno in una veste inedita, classica di mezz’estate invece che primaverile, ma lo spettacolo è assicurato. Chiude il mese di luglio la Bassano-Montegrappa, in programma domenica 25 luglio, prova anch’essa che nel finale regalerà molte emozioni nel corso dell’ascesa alla storica cima veneta.

Le classifiche parlano chiaro. Nella individuale, nonostante i recenti ottimi risultati e le conseguenti rimonte di atleti come Benedetti, Baroncini, Verre e Ciuccarelli, il leader (per distacco) rimane Luca Colnaghi, che quando non vince si piazza. Tutti gli altri, almeno per il momento, inseguono a distanza di sicurezza, anche se di punti da assegnare ne rimangono ancora molti.

Anche tra le squadre non ci sono particolari novità da segnalare. Le prime due posizioni sono occupate rispettivamente da Colpack e Zalf, che si confermano i fari del movimento. Tante continental e poche formazioni dilettantistiche tradizionali nella parte alta, la stessa tendenza della classifica individuale. L’ennesima conferma che le continental, piaccia o meno, stanno prendendo sempre più spazio, erodendo quello riservato alle altre realtà. Il budget al quale poter attingere aiuta, ovviamente: è proprio questo che lamentano molti team manager, le troppo marcate differenze economiche. La quasi totalità dei punti della Trevigiani Imballaggi, ad esempio, formazione dilettantistica non continental, dipende dalla bella stagione di Luca Colnaghi. Il quale, tuttavia, non può far testo: è uno degli atleti italiani più talentuosi e se nello scorso autunno non avesse avuto problemi con quella positività per un integratore acquistato su Internet, oggi probabilmente correrebbe ancora nella Zalf.

E’ difficile che i prossimi mesi possano sovvertire più di tanto quest’ordine. Ma da ottobre in poi sarà necessaria una riflessione. Come stanno lavorando le continental italiane? E ancora, quale futuro resta per le formazioni dilettantistiche tradizionale? Dalle risposte a queste due domande dipende buona parte del futuro del ciclismo italiano.