GIRO D’ITALIA DONNE / Luperini: «Il secondo posto della Longo Borghini è un segnale importante per il morale e per Tokyo»

Fabiana Luperini commenta la settima tappa del Giro d’Italia Donne 2021
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Il primo podio al Giro Donne ce lo regala Elisa Longo Borghini che sembra essersi lasciata alle spalle i primi giorni sottotono nel suo Piemonte. Sul circuito di Puegnago del Garda, arrivo della settima tappa, la campionessa d’Italia scatta a un paio di chilometri dalla fine trascinandosi purtroppo a ruota una Marianne Vos sempre più scatenata che infila la seconda vittoria. Riprendiamo il commento del Giro con Fabiana Luperini, cominciando proprio dalla prestazione di Elisa.

Fabiana, finalmente abbiamo visto una Longo Borghini convincente.

«Ha dato senz’altro un bel segnale e la tappa di oggi sarà importante anche per il morale in vista delle Olimpiadi. Penso che nei tre giorni che rimangono Elisa cercherà in tutti i modi la vittoria».

Purtroppo quando è partita si è portata dietro Marianne Vos che non le ha dato nemmeno un cambio.

«Con la Vos a ruota il finale era già deciso e infatti ai 300 metri l’ha saltata: su questi arrivi l’olandese è implacabile».

E’ arrivata a 30 vittorie di tappe al Giro: una vera “Cannibale”…

«Mi colpisce che Marianne a 34 anni sia ancora lì con questa grande voglia di lottare. Quando è partita Elisa le è saltata subito sulla sua ruota e non l’ha più mollata: quando c’è un arrivo per lei si trasforma in un killer. E vince da favorita… tutte questa mattina al via sapevano che la Vos sarebbe partita per andare a caccia del successo».

Nell’ultimo giro aveva provato un allungo anche Marta Bastianelli, poi ripresa ai meno sei dall’arrivo.

«Evidentemente aveva visto nei giri precedenti che su quel traguardo non aveva grandi possibilità e ha provato da lontano. Ha fatto bene. Una ciclista sente se l’arrivo e adatto o meno a lei: si è sentita battuta e così ha provato a sorprendere il gruppo».

Le italiane convocate per Tokyo hanno fatto tutte bene: a parte l’allungo della Bastianelli e il podio della Longo Borghini, nelle prime dieci anche Soraya Paladin, quinta e Marta cavalli, settima.

«A riprova che le scelte del Ct Salvoldi sono state giuste: porta ai Giochi le migliori italiane, le atlete più in forma del momento, anche se una corsa singola è diversa da una corsa a tappe. In questo momento una come la Van der Breggen, che ha già ipotecato la vittoria al Giro, corre in un certo modo, cercando di recuperare. Nella gara olimpica saranno tutte riposate e tutte determinate al massimo».

Però fa piacere vedere le nostre azzurre lì davanti…

«Certo, il problema sono sempre loro, le olandesi. Se non vince la Van der Breggen, spunta la Vos. Se escludiamo la cronosquadra iniziale vinta dalla Trek hanno perso solo una tappa su sei. Temo che a Tokyo la musica difficilmente cambierà…».