GIRO D’ITALIA / Bernal: «Volevo regalare un’emozione ai tifosi. Il paragone con Pantani? Un onore»

Bernal
Egan Bernal festeggia sul podio della 16ª tappa del Giro d'Italia (foto: LaPresse)
Tempo di lettura: 2 minuti

Ha avuto la lucidità di togliersi la mantellina perché «la maglia rosa merita di essere mostrata». Un gesto che all’apparenza potrebbe essere insignificante ma che per un campione come Egan Bernal vale più di mille parole. L’inverno è stato difficile, i dubbi lo hanno tormentato. Ci si chiedeva addirittura se avremmo mai rivisto il Bernal capace di vincere il Tour de France a soli 22 anni. Questo Giro d’Italia ci ha dato la risposta, sì il colombiano è tornato grande e il mal di schiena sembra ormai essere alle spalle.

«L’ho cercata questa vittoria, l’ho voluta con tutte le mie forze. La maglia rosa è un simbolo unico nel mondo, la dovevo far vedere al traguardo mentre alzavo le braccia al cielo. Sono davvero felice perché in una tappa dura come quella di oggi con il freddo e con la pioggia bisognava fare dello spettacolo. Volevo vincere in un modo speciale perché i tifosi se lo meritano, era un rischio, ma io ci credevo. E’ andata bene».

Un pensiero poi non può che andare a Marco Pantani, l’idolo con cui condivide anche il giorno di nascita. Le azioni di Bernal in salita ricordano quelle del Pirata. Quella capacità di attaccare sulle pendenze più ripide e quel coraggio di rischiare per lasciare un segno nel cuore degli appassionati di ciclismo.

«Pantani per me è più che un idolo. Avevo un suo poster a casa perché per me non c’è nessuno che incarna la salita come lui. Purtroppo non ho avuto la possibilità di vederlo all’azione. Avevo appena un anno quando vinse il Giro e il Tour, però so cosa ha dato al ciclismo. E’ un onore per me essere paragonato a lui».

E dopo la dedica alla maglia rosa e a Pantani, la mente di Bernal va anche a tutte le persone che sono dietro questa vittoria. Ovvero la squadra e la famiglia. Due le persone che tiene particolarmente a ringraziare: Filippo Ganna e Maria Fernanda, la fidanzata che ha abbracciato subito dopo aver tagliato il traguardo di Cortina.

«Quello che fa Filippo non è in grado di farlo nessuno. Le sue tirate sono impressionanti, io non riuscirei a tenere quel ritmo per più di cinque chilometri. Maria Fernanda? Dietro a un corridore deve esserci sempre una famiglia solida. Lei è fondamentale nella mia vita».