Alla scoperta di De Cassan che sogna il Giro Under 23: «E nel tempo libero incido album»

Davide De Cassan, uno dei corridori più interessanti del Cycling Team Friuli (foto: CT Friuli)
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Oggi parliamo con Davide De Cassan, atleta del team Cycling Team Friuli alla prima esperienza nella categoria Under 23. Davide è un ragazzo semplice, con la testa sulle spalle, a cui piace fare tante cose. Come dice lui «per me è difficile stare fermo». Oggi lo conosciamo meglio e parliamo insieme di questa sua nuova esperienza.

Come e quando hai iniziato a correre e a che età ti sei avvicinato a questo mondo?

«Non è stata la classica passione familiare, è una passione nata da me. Mi è sempre piaciuto andare in bicicletta, sin da bambino, poi quando ho visto la Tirreno-Adriatico del 2011 è scattato l’amore e ho voluto provare a correre anche io».

Quindi hai iniziato a correre tardi?

«Esatto, ho iniziato a correre nella categoria Esordienti, era il 2015. All’inizio facevo più mountain bike che attività su strada. Correvo in una squadra locale, il Bike Store Costermano, di Cavajon Veronese. Praticavo entrambe le discipline ma senza una specializzazione».

Allora quando ti sei dedicato in tutto e per tutto al ciclismo su strada? 

«L’anno seguente ho cambiato società, passando alla Bruno Gaiga C.A.M.P.I., squadra in cui ha corso anche Damiano Cunego quando era Juniores. Ho lasciato la mountain bike dedicandomi alla strada e alla pista. In questa società ho corso per tre anni completando il mio percorso nella categoria Allievi. I due anni di Juniores li ho fatti all’Ausonia, sempre vicino a casa mia».

Cosa ti ha portato al Cycling Team Friuli?

«Ci siamo cercati a vicenda, sono una squadra ben organizzata e al top, avevo un gran desiderio di correre per loro. Abbiamo deciso di intraprendere questo percorso insieme, c’è stato subito un gran feeling tra me e Andrea Fusaz, Fabio Baronti e Alessio Mattiussi, membri del CTS Lab. Il team Manager è Renzo Boscolo».

Quali sono i cambiamenti che hai notato maggiormente in questo primo anno di Under 23?

«Il salto c’è stato e l’ho sentito, più da un punto di vista mentale. Fino alla categoria Juniores uno può permettersi un atteggiamento non troppo professionale, da Under questo invece è richiesto, soprattutto se si vuole fare bene. Sono contento di essere in un team che mi fornisce gli strumenti per fare questo salto, senza mettermi fretta però. Mi danno la possibilità di capire quello che va fatto».

Che tipo di corridore ti senti di essere e su quali gare hai messo il focus quest’anno?

«Questa è una bella domanda, fino allo scorso anno ho sempre pensato di essere uno scalatore, magari non puro ma comunque un passista scalatore. Quest’anno invece non mi ritengo ancora inquadrato, man mano che definisco il mio fisico e le mie caratteristiche lo scoprirò anche io. Mi vedo come un corridore sulle corse a tappe, perché ho un buon recupero. Per quanto riguarda la corsa alla quale ambisco da Under 23 è il Giro d’Italia della categoria, ma non so se quest’anno riuscirò a correrlo visto che nello stesso periodo ho la maturità».

Dai quindi priorità alla scuola? Cosa studi e hai intenzione di continuare con gli studi?

«Sono all’ultimo anno dello scientifico, e poi mi piacerebbe frequentare Economia e Commercio, qui a Verona. Io ho sempre pensato che si debbano far conciliare sport e studio, poi studiare è una cosa che mi piace fare. Poi l’Università ti permette di essere più autonomo e di gestirmi lo studio in base alle mie esigenze».

Ci sono atleti a cui ti ispiri particolarmente come corridore? Hai un modello a cui ti ispiri?

«Io mi sono avvicinato a questo sport vedendo le gesta di Cancellara e Sagan, proprio quest’ultimo occupa un posto importante nel mio cuore di tifoso. Poi ora ci sono dei grandi atleti, Alaphilippe, Van Der Poel e Van Aert che fanno delle cose straordinarie».

Come ultima cosa volevo chiederti se coltivi altri hobby al di fuori della bicicletta

«L’altra grande passione da sempre, forse prima della bicicletta, è la musica. Ho sempre avuto questa passione particolare per le percussioni, suono la batteria da quando ho 10 anni, diciamo che la musica occupa gran parte del mio tempo libero. Ho fatto anche un Album da solista, chiamato “Call me Dave”, pubblicato nel gennaio 2020. In questo periodo sto completando anche il mio secondo album, sempre da solista».