Il controllo antidoping a sorpresa fatto quando l’atleta è disponibile…

L'ingresso del Training Center dell'Atalanta a Zingonia, in una foto d'archivio
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Gian Piero Gasperini, secondo le cronache, è stato deferito dal procuratore antidoping Pierfilippo Laviani per aver insultato un ispettore dell’antidoping giunto nella sede degli allenamenti dell’Atalanta per un controllo a sorpresa. Le cronache danno rilievo agli insulti, ma non sottolineano più di tanto che il tecnico ha impedito il controllo costringendo il giocatore a riprendere l’allenamento e grazie alla mediazione del medico sociale il controllo sarebbe stato fatto solo alla fine dell’allenamento.
Questa tolleranza non è mai stata concessa dalle istituzioni ciclistiche ai suoi atleti.
Spesso i ciclisti hanno chiesto una maggiore attenzione per i momenti scelti per i controlli a sorpresa. Ma non è mai stato possibile accontentarli per cui hanno dovuto accettare la sveglia all’alba di tappe particolarmente impegnative. Hanno dovuto adeguarsi a controlli nelle hall degli alberghi. Subire tempi e modi scelti dall’ispettore di turno per evitare facili deferimenti per essersi sottratti ai controlli. Ogni esitazione è stata letta come un tentativo di elusione.
Il controllo va fatto nei tempi e nei modi scelti dall’ispettore e non da quelli scelti dall’atleta i cui valori possono essere corretti con comportamenti adeguati. In particolare è facile immaginare che una seduta di allenamento possa alterare gli equilibri ematici e ormonali. Certamente in questo caso non sarà stato fatto nulla di irregolare, ma è innegabile che i calciatori spesso usufruiscono di un trattamento di riguardo rispetto agli atleti di tutti gli altri sport. Come dimenticare che anni fa dinanzi a valori di ematocrito alti, si decise che la colpa era dell’imperfetto funzionamento delle macchine preposte ai controlli?
Una volta di più sarebbe opportuno che i protocolli fossero uguali per tutti gli atleti cosa che al mondo del calcio sembra essere un insulto insopportabile.
Per la cronaca, il controllo è stato superato perché, svoltosi il 7 febbraio, da quella data nessun calciatore dell’Atalanta è stato deferito per positività ad un controllo antidoping.