Fiori e regali: ecco come Sagan e Schachmann tengono vivo il legame con i tifosi

Peter Sagan firma autografi ai piccoli tifosi al Tour Down Under 2019
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In un mondo che cambia, anche il ciclismo attua la sua rivoluzione. In parte è colpa dell’andamento dell’epidemia da Covid-19. Anche per questo motivo, i contatti sono stati ridotti al lumicino. Niente più abbracci tra corridori. Stop con i selfie con i tifosi. E poi c’è la lotta all’inquinamento, portata avanti con la norma che più ha fatto discutere: no al lancio di borracce, comprese quelle normalmente regalate lungo il percorso agli appassionati.

Discussioni

Ne sa qualcosa Michael Schar squalificato proprio per l’ultimo motivo elencato. Il corridore svizzero dell’Ag2r ha lamentato un problema sottolineato da molti altri colleghi: queste regole rischiano di far evaporare uno dei punti di forza dello stesso ciclismo, ossia il contatto con il pubblico. Una vicinanza inevitabilmente scemata a causa delle giuste restrizioni Covid, ma da non annullare in toto, dal punto di vista dei corridori.

Presa di posizione

Anche in questa direzione vanno due gesti compiuti da corridori della Bora Hansgrohe. Da una parte c’è Maximilian Schachmann: dopo essere stato premiato come miglior scalatore nella seconda frazione del Giro dei Paesi Baschi, il tedesco ha consegnato il mazzo di fiori riservato ai corridori premiati a una tifosa presente a bordo strada. Dall’altra parte c’è l’immancabile Peter Sagan. Lo slovacco non ha potuto accontentare i tifosi catalani con foto e autografi durante la Volta a Catalunya, ma non ha voluto deludere due piccoli tifosi, Giselle e Gerard. Così ha inviato loro un suo poster autografato e due gadget personalizzati. Sagan ha persino risposto ai ringraziamenti del supporters via Instagram. Gesti di forte umanità in un mondo che si sta rivelando troppo isolato per vari aspetti.