TOKYO 2020 / Si trema ancora: Giappone nella morsa del Covid

Si alzano ancora i dubbi sulle prossime Olimpiadi di Tokyo, rinviate già di un anno
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A 4 mesi dall’inizio delle Olimpiadi di Tokyo le notizie che arrivano dal paese ospitante non sono buone.
Infatti, alla luce delle ultime notizie, non sembrerebbero placarsi i contagi legati al Covid19 e alle sue varianti.

Dopo il record del numero giornaliero di nuove infezioni registrato ieri con 878 casi, la prefettura di Osaka, nel Giappone centrale, ha dichiarato formalmente lo stato di emergenza sanitaria.
Nella prefettura il sistema sanitario è allo stremo, i posti in terapia intensiva sono occupati all’80% della capienza massima. Ma anche nel resto del paese del sol levante la situazione non è delle migliori, nelle ultime ore la prefettura di Tokyo avrebbe richiesto allo governo centrale di dichiarare lo stato di pre-emergenza a causa degli elevati contagi.

La risposta del primo ministro Yoshihide Suga non si è fatta attendere: “il governo prenderà le misure necessarie a contenere la rapida crescita delle infezioni nella capitale e prenderà una decisione sulla dichiarazione dello stato di pre-emergenza dopo aver ascoltato la task force di esperti”.

Le Olimpiadi sono in dubbio

Dopo che il governo giapponese aveva vietato la presenza di pubblico proveniente da altri paesi, al fine di evitare situazioni difficilmente controllabili, la domanda che ci si pone è se si riusciranno a svolgere le Olimpiadi di Tokyo.

Le prime avvisaglie di quanto fosse difficile organizzare eventi sportivi in questo periodo si erano avute durante l‘Australian Open, con i giocatori costretti a delle lunghe quarantene in hotel.
Possiamo solamente immaginare le difficoltà nello svolgere un evento che coinvolge migliaia di atleti da tutto il mondo.

Il rischio di esportare nuove varianti è elevatissimo, per non parlare delle possibili quarantene o addirittura dei lockdown nazionali, che farebbero prolungare notevolmente tutti gli eventi.

La gestione della pandemia

Per il corretto svolgimento delle olimpiadi di Tokyo sarà necessario avere un numero di atleti vaccinati importante, si stima un dato intorno al 50%.
Non è da escludere, che nel malaugurato caso di focolai, alcune manifestazioni possano ridursi, soprattutto quelle programmate su più giorni.

Questo potrebbe colpire anche il mondo del ciclismo, dove le prove in linea sono previste il 24 e il 25 luglio, prima per la categoria elite uomini e poi la categoria elite donne.
Le prove contro il tempo saranno invece il 28 luglio.