Bastianelli: «Al Fiandre non solo olandesi. Anche l’Italia ha le sue carte da giocare…»

Bastianelli
Marta Bastianelli trionfa al Giro delle Fiandre del 2019 con la maglia di campionessa europea (foto: Bart Hazen)
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Era una giornata di sole e il pubblico affollava il traguardo di Oudenaarde quando nel 2019 Marta Bastianelli vinse il Giro delle Fiandre battendo in volata Annemiek Van Vleuten e Cecilie Uttrup Ludwig, mentre la sua compagna di squadra della Virtu Cycling Sofia Bertizzolo strappava il quarto posto regolando il terzetto che inseguiva.

Marta vestiva la maglia di campionessa europea e fu una giornata indimenticabile per l’Italia visto che poche ore dopo arrivò anche il successo di Bettiol.

«Fu una giornata pazzesca – racconta la campionessa laziale, 33 anni – ricordo una squadra che ci ha creduto fin dall’inizio, la gente impazzita sulle strade e poi sul Quaremont, il Paterberg: penso che in questa corsa la differenza la faccia il pubblico che ti dà una grinta allucinante».

Marta Bastianelli alla Strade Bianche con la maglia tricolore di campionessa italiana

Ma quest’anno il pubblico non ci sarà. Marta, com’è l’atmosfera in Belgio?

«Sicuramente non potrà essere quella del 2019, ma è sempre una corsa molto sentita quassù. Ieri mattina abbiamo fatto la ricognizione degli ultimi 70 chilometri ed è stato bello perché le persone ti aspettano fuori dalla porta di casa, si affacciano alla finestra. Poi a un certo punto non si è capito più niente perché abbiamo incrociato Alaphilippe con tutto il codazzo di moto dei fotografi che lo seguivano…».

E tu con quali ambizioni parti?

«Non sono nella condizione stratosferica del 2019 visto che ho fatto soltanto otto gare, ma la squadra è forte e io sono serena. Questa è una stagione in cui ci sono tanti appuntamenti importanti e sto lavorando bene, cercheremo di difenderci».

Alla Gand sei arrivata sesta. Non male…

«La Gand è stata una buona prova, mentre nell’Attraverso le Fiandre, mi sono “addormentata” nel momento decisivo e poi non c’è stato più modo di recuperare…»

Marta Bastianelli durante la festa a lei dedicata dopo la vittoria dell’Europeo

Il copione è sempre il solito: tutte contro le olandesi Vos, Van Vleuten, Van der Breggen.

«Sono atlete molto forti, hanno un gran carattere, una gran testa, non hanno bisogno di presentazioni, per me sono più dei punti di riferimento che delle avversarie, un esempio. Chapeau…».

Ti aspettavi una Vos così forte in questo inizio di stagione?

«Marianne è una donna eccezionale sotto tutti i punti di vista. Ha un enorme carisma, ma allo stesso tempo è una persona umile e ti trasmette il senso profondo del ciclismo».

In gruppo è molto amata…

«Sì, perché se ti deve passare e per caso ti tocca, quasi ti chiede scusa. Questa è Marianne, un’atleta di altri tempi, che trasmette qualcosa perché è una bella persona al di là delle vittorie. Un monumento…».

Marta Bastianelli con la maglia regalatagli da Francesco Totti

Oltre a Vos chi vedi tra le favorite?

«Naturalmente Van Vleuten e Van der Breggen, la Niewiadoma che abbiamo visto in forma strepitosa, la Vollering che può fare una bella prestazione, Chantal Blaak e tra le belghe Kopecky e D’Hoore».

E tra le italiane?

«Elisa Balsamo è in grande condizione, ma poi anche Cavalli, Guazzini, Longo Borghini: ne abbiamo anche noi carte importanti da giocarci in questo Fiandre…».