Tutti per uno e uno per tutti. Il motto dei tre moschettieri di Alexandre Dumas vale anche per un altro esercito dalla divisa biancoblu. Passano gli anni, ma le classiche del Nord trovano nella Deceuninck Quick-Step una sicura e puntuale protagonista. La forza di questa corazzata non sta solo nel valore assoluto dei singoli, ma nella varietà di strategie disponibili, grazie alle caratteristiche differenti dei vari corridori.
Prova di forza
Una lezione di tattica è arrivata ieri alla E3 Saxobank Classic. Sfruttando la resistenza e la capacità di tenere elevato il ritmo, la Deceuninck Quick-Step ha mandato in avanscoperta Kasper Asgreen, lasciando ad altri il compito di rintuzzare. E mentre regolavano i conti nella loro personalissima sfida, Mathieu Van der Poel e Wout Van Aert non riuscivano a eliminare dalla lotta per la vittoria Zdenek Stybar e Florian Senechal. Emblematico quando, nel finale, l’olandese della Alpecin-Fenix tentava disperatamente di annullare il nuovo allungo di Asgreen, venendo braccato come una preda dai segugi posti a guardia del compagno evaso. E poi, rassegnatosi alla sconfitta, ha perso anche la piazza d’onore a favore di Senechal
Lezione
La Deceuninck Quick-Step ha vinto pur non disponendo degli uomini più forti, sulla carta. Anche per questo motivo, la vittoria di ieri ha un valore speciale. Ed è un messaggio rivolto proprio a Van der Poel e Van Aert che finora avevano lasciato intendere di volere e potere sbranare il resto della concorrenza. E invece i due giovani aspiranti sovrani stanno imparando a loro spese i segreti del gruppo: mai sottovalutare un avversario e tenere a mente che l’unione garantisce sempre forza e superiorità . Perché non basta in ogni occasione il talento individuale a battere la squadra. I moschettieri hanno lasciato il segno, ma Van der Poel e Van Aert sognano l’immediata rivincita.
