Tirreno-Adriatico, le pagelle: l’edizione più bella, 10 e lode. Van Aert over the top, Fabbro il nostro futuro

Fabbro
Matteo Fabbro all'arrivo della tappa di Prati di Tivo alla Tirreno-Adriatico
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Vogliamo incontrare lo sceneggiatore che soltanto ha avuto il coraggio di pensarla, una storia così. Portatelo qui. Fatecelo conoscere. Perché quando a ore di distanza sei ancora lì a chiederti se davvero è successo, se non stai prendendo un abbaglio colossale, se insomma hai davvero appena visto una bellissima Tirreno-Adriatico, forse la più bella per distacco degli ultimi anni. La risposta è “Sì!”. E allora serve l’ispirazione dei grandi campioni ammirati in questi giorni per raccontarla. Un’edizione da 10 e lode che da domani ci mancherà. Ecco le pagelle di quibicisport.it sulla Corsa dei Due Mari 2021!

Pogacar 10 – La galassia della Next Generation del ciclismo mondiale è diventata una grande realtà. Lo sloveno ormai è il presente, l’ambasciatore della nuova era che si è aperta e promette spettacolo per anni. Ha dominato la tappa regina, ha dimostrato di avere il dna del fuoriclasse a tuttotondo anche nella cronometro finale. Buonissima la prima in Italia. Tadej, tra qualche anno ti aspettiamo al Giro!

Van Aert 9.5 – Cerebro e coracao, cervello e cuore. Vincono e si combinano entrambi nel corridore belga della Jumbo-Visma. Alla Strade Bianche in molti – sbagliando – avevano suonato i campanelli d’allarme con un quarto posto che non era assolutamente da bocciare. Dal trionfo in Coppa del Mondo di ciclocross alle volate, dalle tirate infinite in salita alle cronometro. Signori, chapeau all’interprete migliore del ciclismo multitasking. Una Tirreno-Adriatico da incorniciare e arricchita da due successi di tappa, la prima e l’ultima!

Van der Poel 9 – L’Olandese Volante ha realizzato l’impresa più bella della Tirreno-Adriatico: un numero di alta sartoria a pedali nella giornata dei Muri marchigiani, arrivato stremato al traguardo di Castelfidardo. Un test per andare oltre il limite e prepararsi all’esibizione più attesa nel gran teatro della Milano-Sanremo.

Fabbro 8 – Eccolo il futuro del ciclismo italiano! La cantera del Cycling Team Friuli non ne sbaglia una. Il friulano della Bora-Hansgrohe in pochi mesi è passato dalle azioni di attacco per le vittorie di tappa al bivio del Gotha dei big. Qualità, grinta, garra. Forza Matteo il futuro è tutto da scrivere!

Alaphilippe 7.5 – Onora alla grandissima la maglia di campione del mondo e impreziosisce un parterre fantastico della Tirreno-Adriatico. Il Moschettiere coglie un grande successo nella tappa di Chiusdino e dà prestigio alla Corsa!

Landa 7 – Oh, finalmente! Lo spagnolo sembra vivere in un eterno “Aspettando Godot” e per una volta riesce a salvare il podio in una crono conclusiva.

Bernal 6.5 – Ci si aspettava di più dopo l’inizio incoraggiante e il terzo posto alla Strade Bianche. Qualche timido segnale, ma niente di più. La Ineos-Grenadiers punta tutte le fiches su di lui per il Giro d’Italia. Non può tradire le attese per alcuna ragione al mondo. Dopo la debacle del Tour de France 2020 è ora di rivedere il miglior Eganito!

Nibali 6 – Lo Squalo è lì. Sempre e comunque. Nono in classifica dietro la schiera dei giovani che potranno segnare un decennio del nostro bellissimo sport. Competere con i “marziani” non è semplice per nessuno, figuriamoci per lui che pedala sulla cresta dell’onda da anni. Top Ten, ancora una volta. Non chiamiamolo caso, ma certezza!

Ganna 5 – Voto complesso e difficile da dare. Perché la Locomotiva di Verbania paga a caro prezzo il lavoro di sacrificio che fa per i capitani della Ineos Grenadiers. La clamorosa sconfitta di oggi nella cronometro conclusiva – il suo terreno di caccia prediletto – di San Benedetto del Tronto, il clou della sua avventura nella Corsa dei Due Mari, è dovuto in parte a questo. Resta il fatto che lo stesso carico di responsabilità spetta anche a Van Aert che in 10.1 chilometri gli rifila 11″: un secondo a chilometro. Non è poco… Conclude comunque terzo alle spalle del campione belga e di Kung, campione europeo della specialità. Rivedremo Filippo tra qualche giorno alla Sanremo: chissà che non ci regali una bella sorpresa…

Ciccone 4 – L’abruzzese che partiva con i gradi di capitano della Trek-Segafredo ha deluso, inutile girarci intorno. Pochi metri per lanciare un segnale nella “tappa di casa” a Prati di Tivo che non hanno convinto. Troppo il divario rispetto ai competitors in chiave Giro. Uno, due, tre, quattro, tantissimo distacco come un film che va a velocità doppia che ha dovuto provare a inseguire. Condizione ideale ancora da raggiungere. Prestazione paludosa. Forza Giulio, il tempo per recuperare c’è, anche se il Giro d’Italia comincia a farsi sempre più vicino.

La Corsa 10 e lode – Sicuramente ci mancherà lo spettacolo di questa Tirreno-Adriatico. Non sarete stati sulle strade a incitare e tifare, ma da casa avrete apprezzato tantissimo uno show meraviglioso. Percorso equilibrato, bellezze artistiche e paesaggistiche del Centro Italia da gallery Instagram e una cascata di campioni. Chapeau Tirreno-Adriatico, sei stata grande! Alla prossima!