DAGNONI È IL NUOVO PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE. Eletti anche i vicepresidenti

Cordiano Dagnoni, presidente della Federazione Ciclistica Italiana.
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12,10

Terminato lo scrutinio dei vice-presidente. E’ risultato il più votato Carmine Acquasanta con 77 voti seguito da Ruggero Cazzaniga e Norma Gimondi con 63. I tre più votati sono eletti.Non eletti sono risultati invece Dario Broccardo con 55 voti, Bruno Battistella con 54, Maurizio Ciucci con 54, Salvatore Meloni con 17, Gianluca Liber con 16, Cinzia Simonelli con 7, Libonati non ha ricevuto nessun voto.

Ore 11,20

E’ Cordiano Dagnoni il nuovo presidente della Federazione con 128 voti. Martinello si è fermato a 96 consensi.«Adesso inizia il bello – le prime parole di Cordiano Dagnoni – adesso inizia il lavoro vero. Il primo impegno sarà ottenere il compattamento della Federazione, raccogliendo tutte le forze di cui disponiamo. Ora via la cravatta e giù al lavoro».

Un Dagnoni decisamente emozionato. Adesso prende il via l’elezione dei tre vice-presidenti. Ogni delegato potrà esprimere non più di due nomi. Ci sarà un grande lavoro di riposizionamento per cercare di concentrare i voti sui nomi più graditi al presidente ed a Martinello per poter ottenere in sede di consiglio la maggiore forza possibile. Grande attenzione alla candidatura da vice-presidente di Norma Gimondi, in quota Martinello.

Ore 10,45

E’ partito il secondo ciclo di votazioni. Molta l’incertezza. Lo staff di Martinello lamenta un’imprevista perdita di almeno una ventina di voti e teme che l’esclusione della Isetti possa diventare un significativo vantaggio per Dagnoni che può attingere con più facilità nel bacino della esclusa. Ciò nonostante gli uomini del campione veneto sono impegnatissimi a cercare i voti necessari per raggiungere la magica sogli di 115.

Non sono mancate telefonate alla Isetti anche da parte di Dagnoni. Una Isetti molto delusa e frastornata dal clamoroso tradimento di molti di quelli che riteneva suoi elettori certi.Ma a questo punto aleggia forte il fantasma del commissariamento.

Potrebbe bastare una manciata di schede bianche per impedire ad entrambi i candidati di raggiungere la quota richiesta spalancando così le porte all’annullamento dell’assemblea. La strategia delle schede bianche potrebbe essere suggerita dalla stessa Isetti, o da qualcuno del suo staff per poter rientrare in gioco in una successiva assemblea.Anche per questo è forte il richiamo alla responsabilità dei votanti.

Ore 10,30

E’ Daniela Isetti il candidato escluso dal ballottaggio per l’elezione del presidente della Federazione. L’esito del primo scrutinio, come avevamo previsto, non ha dato l’esito che i tre candidati si aspettavano. Martinello è risultato il più votato con 83 voti (36,24%), seguito da Dagnoni con 78 (34,06%). La Isetti si è fermata a 68 voti (29,69%).L’assemblea è stata sospesa per dieci minuti e saranno minuti molto intensi perché i due candidati al ballottaggio cercheranno di pescare tra i voti della Isetti quelli che mancano loro per arrivare ai 115 voti necessari alla nomina.

Il distacco tra i due è minimo e forse Dagnoni ha più possibilità di Martinello di pescare nel bacino elettorale della Isetti.

Ore 9,40

La composizione definitiva dell’assemblea viene comunicata: affiliati 184 (93,8%), atleti 19 (90,48), tecnici 26 (100%). Totale 229 su 243 (94,4%) della forza assembleare. Per essere eletto il presidente dovrà ricevere 115 voti.

La votazione sarà elettronica. Gli elettori saranno chiamati nominalmente per evitare assembramenti. Si recheranno in cabina senza il telefonino e con dei guanti. Dieci cabine all’uscita della sala riceveranno gli elettori che dovranno recarsi su chiamata e con regolare distanziamento. L’elettore in cabina trova un monitor dove appariranno i nomi dei candidati. Si potrà esprimere una sola preferenza. E’ prevista la scheda bianca, ma non potranno esserci schede nulle.

Le cautele per il Covid renderanno le operazioni piuttosto lunghe.

Ore 9,30

Sorteggiato l’ordine degli interventi dei candidati.
Comincia Daniela Isetti. «La Federazione che ho in testa ha amore per i giovani ed è vicino al territorio. Mi sento pronta per questo ruolo dopo aver lavorato per tanti anni in Federazione con la base. Molti mi accusano di essere manovrato dal Presidente, ma ho un’etica che mi rende assolutamente autonoma. Dobbiamo ripartire dall’amore per questo sport che ci unisce e ci gratifica».

Cordiano Dagnoni: «Ho deciso di candidarmi perché mi sento uno di voi. Ho rivestito tanti ruoli che mi hanno permesso di dare e ricevere tanto. Il mio progetto? I fatti più delle parole. Snellire e semplificare: poche regole chiare. Trasparenza e condivisione. Migliorare il marketing. Rimodulare la formazione dei tecnici. Centri federali regionali».

Silvio Martinello inizia con un sentito ringraziamento al presidente uscente, Di Rocco. Poi racconta la sua campagna: «Ritengo vitale la necessità di una svolta con un approccio nuovo che permetta una gestione più collegiale della Federazione. Il presidente deve essere il collante della Federazione. Di Rocco ha ottenuto grandi risultati che gli vanno riconosciuti, ma ci sono anche state politiche divisive, senza il necessario dialogo con la base. Oggi si sceglie tra due strade: una nella continuità, l’altra nel rinnovamento».

Ore 9,15

Renato Di Rocco saluta l’assemblea con un discorso che ripercorre la sua lunga storia in seno alla Federazione. La voce spesso si interrompe con un groppo di commozione. Elogia le società (38 delle quali ultracentenarie) che ritiene essere la vera spina dorsale della Federazione.

Viene proposto all’assemblea il nome dell’avvocato Massimo Coccia come presidente dell’assemblea. Vice presidente sarà Lino Sechi. Segretaria Marzia Picchioni. L’assemblea approva tutto con applauso. Costituita anche la commissione scrutatrice.

Fabio Perego rinuncia alla sua candidatura anche per favorire la concentrazione dei voti sui candidati e scongiurare il pericolo del commissariamento. Perego suggerisce ai suoi potenziali elettori di convergere su Silvio Martinello.

Ore 9,00

Il presidente dell’assemblea, l’avvocato Coccia, comunica che la forza presente in assemblea è pari a 224 delegati (179 rappresentanti di società, 19 di atleti, 26 di tecnici) pari al 92,18% degli aventi diritto. A breve il numero potrebbe crescere di qualche unità. Al momento il magic number è 113.
L’assemblea inizia con i saluti di rito espressi dal presidente regionale ospitante, il Lazio, Brilli, e dal segretario Uec, Enrico Della Casa, in rappresentanza delle istituzioni internazionali.

L’assemblea esprime la sua vicinanza per il grave lutto a Mario Valentini, presente in aula.
I tecnici delle Nazionali, Amadori, Celestino, Salvoldi, Villa, intervengono per un saluto all’assemblea ed al presidente uscente con il quale hanno lavorato in questi anni.

Ore 8.30

Inizia con trenta minuti d’anticipo l’assemblea elettiva della Federazione essendo stato raggiunto il numero legale già in prima convocazione.
Ci sono meno occhi arrossati in giro a dimostrazione che la notte è stata più tranquilla del solito anche se sono state molte le riunioni che si sono svolte alla ricerca di strategie vincenti.
Si dice che la notte abbia portato qualche voto in più a Silvio Martinello e si conferma l’intenzione di Fabio Perego di rinunciare alla sua candidatura.
Molti delegati hanno preso anche coscienza del rischio di commissariamento che la Federazione corre se al ballottaggio nessun candidato raggiungesse la maggioranza assoluta dei votanti, ma si conferma anche la convinzione di tre delegati a poter conquistare l’elezione già al primo scrutinio. E’ evidente che qualcuno ha sbagliato i suoi conti.

Sabato

Ore 22.00

Un’ipotesi estrema, ma possibile, ha inquietato all’ultima ora i delegati dell’assemblea federale. L’elezione del presidente avverrà con un primo scrutinio a cui saranno ammessi tutti i candidati. Se nessuno raggiungerà la maggioranza assoluta, i due candidati più votati andranno al ballottaggio. Per essere eletti al ballottaggio bisognerà comunque raggiungere la maggioranza assoluta dei votanti, in caso contrario l’assemblea si chiuderà e dovrà esserne convocata una nuova dal commissario che il Coni dovrà nominare.

L’ipotesi, apparentemente estrema, potrebbe verificarsi qualora i candidati dell’escluso al primo scrutinio anziché convergere su uno dei due candidati ancora in lizza, dovessero decidere di votare scheda bianca. L’ipotesi su cui molti ragionano è che al primo scrutinio Martinello passi al ballottaggio insieme a Dagnoni o Isetti. Nel ballottaggio se arrivasse Isetti potrebbe essere favorito Martinello, se arrivasse Dagnoni la battaglia sarebbe più aperta. Ma nessuno da per scontato che gli elettori di Dagnoni voterebbero la Isetti e non è detto che la stessa cosa possa succedere tra gli elettori di Isetti per Dagnoni.

Poi, ribadiamo, tutti e tre i candidati sono convinti di farcela al primo turno e, questa ipotesi, tornerebbe ad essere di pura fantasia.

Ore 21,00:

Al momento i delegati che si sono regolarmente registrati sono 215 sui 240 previsti. Sono attesi altri delegati domani mattina. Si pensa ad un’altra decina provenienti prevalentemente dal Lazio. Ci saranno comunque delle assenze rispetto agli aventi diritti e di conseguenza si abbasserà la quota dei voti necessari per essere eletti.
I delegati sono stati divisi in due turni per la cena, per rispettare ovviamente le misure anti Covid.

Prima di cena il presidente uscente, Renato Di Rocco, ha riunito i quattro candidati alla presidenza per informarli dettagliatamente sulle procedure assembleari e per sbrigare alcune formalità per rendere più rapidi e sereni alcuni passaggi preliminari dell’assemblea, come ad esempio la nomina del presidente che governerà la riunione. Al proposito i candidati hanno accettato la proposta del Coni che aveva nominato l’avvocato Coccia.

La riunione si è svolta in un clima corretto. Le misure anti Covid renderanno più tranquilla del solito la notte pre elettorale: non sarà infatti possibile organizzare riunioni anche se è facile pensare che molte delegazioni regionali si riuniranno clandestinamente in qualche camera per cercare di concordare una improbabile unità di intenti. Infatti nessuna regione è riuscita finora a proporsi unanimemente per un candidato e questo frazionamento rende ancora più incerta la situazione.

In serata è arrivato all’Hilton anche Enrico Della Casa, dirigente italiano candidato alla presidenza della Uec con il gradimento di tutti i candidati.

Ore 19.00

Nel piazzale antistante l’Hotel Hilton il servizio d’ordine si è sgolato per tutto il pomeriggio per disperdere i capannelli dei delegati che discutevano e si confrontavano in vista delle elezioni di domani mattina. Vietati, come, i saloni interni, i tradizionali con fronti della vigilia si sono svolti nell’ampio parcheggio dell’hotel fino all’imbrunire.

Fabio Perego ha deciso di aspettare la notte per prendere le sue decisioni. Il dirigente lombardo sta meditando il ritiro, ma vuole avere il tempo di verificare il suo consenso tra i delegati prima di prendere una decisione definitiva.

Silvio Martinello si è aggirato tra i delegati rispondendo alle domande e confrontandosi con quanti esprimevano dubbi e curiosità. Nessun proclama, ma la consapevolezza di aver assemblato un consenso importante che potrebbe garantirgli l’elezione anche al primo turno.

Cordiano Dagnoni ha ribadito la sua determinazione smentendo ancora una volta la voce che abbia mai pensato di abbandonare la competizione elettorale. Anche lui si dice certo di avere una forza elettorale importante che dovrebbe consentirgli di raggiungere l’obeittivo.

Daniela Isetti è un po’ il punto di riferimento della contesa elettorale. Il vice-presidente uscente vanta un sostegno molto forte da parte di alcuni ed un’ostilità altrettanto importante da parte di altri. Lei si dice tranquilla sapendo di aver espresso nella campagna il massimo sforzo e di non avere nulla da rimproverarsi
Insomma, appare evidente che qualcuno dei candidati stia bluffando, difficile dire se consapevolmente o meno. Sta di fatto che se tutti si dicono convinti di potercela fare al primo turno è evìdente che i conti non tornano: i delegati son o 240, se tutti saranno presenti, il magic number è 121. Come possono in tre pensare di averlo già raggiunto

Ore 16.30:

Si sta costituendo nei Saloni dell’Hotel Hilton di Fiumicino, a Roma, l’assemblea elettiva della Federazione Ciclistica Italiana. L’arrivo dai delegati di tutta Italia procede in maniera ordinata, ma piuttosto lenta perché ciascuno deve sottostare ai severi protocolli anti Covid.

Inevitabile, nell’attesa, la formazione all’esterno dell’hotel di capannelli di delegati che si confrontano in vista delle elezioni programmate per domani mattina. Ciascuno cerca di conquistare voti alla propria causa e le discussioni, anche piuttosto animate, non mancano.

Quattro i candidati alla presidenza. Pare scontato il ritiro di Perego che dovrebbe far convergere la sua forza elettorale su Silvio Martinello. Appare forte lo schieramento del campione veneto i cui supporters non nascondono di puntare all’elezione fin dal primo scrutinio quando è richiesta la maggioranza assoluta.

Non meno fiduciosi appaiono alla vigilia Cordiano Dagnoni e Daniela Isetti, anche se pare che quest’ultima possa vantare un vantaggio sul primo.

In realtà è facile immaginare per domani qualche grossa sorpresa. Tutti e tre i candidati infatti si dicono certi di avere un pacchetto di voti molto consistente e come spesso accade nei congressi della Federazione Ciclistica non si possono escludere clamorosi passaggi di squadra nell’ultima notte.