AMARCORD/25 Bartoli-Pantani: dal Giro alla Sanremo, quando lottavano per gli stessi traguardi erano scintille

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Li accomunava l’anno di nascita, il 1970, e poco altro. E nelle poche volte in cui lottavano per gli stessi traguardi erano scintille. Marco Pantani e Michele Bartoli erano così, in corsa si sopportavano poco. Si marcavano, si guatavano, si correvano contro. 

Per esempio, al Giro del 1998 Bartoli, che aveva già vinto un Fiandre e due Liegi, si presentò per fare classifica, almeno nella parte iniziale. Con Pantani, che era lì per vincere, litigò fin dai primi giorni. Verso il traguardo di Imperia, Bartoli partì sul Berta, con l’obbiettivo di prendere tappa e maglia rosa; Pantani si infilò nella fuga e gli rovinò i piani, perché a quel punto il leader, lo svizzero Alex Zülle, decise che era il caso di muoversi per annullare il tentativo. 

Nella tappa dell’Argentario, fuga a tre con Zaina. Bartoli aveva ancora la maglia rosa a tiro, ma il Pirata collaborò poco e spense la fuga, giustificandosi al traguardo: «Su quelle salite così veloci non avevo la gamba per fare la differenza»

Si sa come finì quel Giro: il toscano riuscì effettivamente a prendere la maglia, ma la tenne solo per un giorno e a Selva di Val Gardena andò fuori tempo massimo, proprio mentre Pantani costruiva il suo trionfo

I due incrociarono di nuovo i ferri nella Sanremo del 1999. Sulla Cipressa, Pantani accelerò, Bartoli organizzò l’inseguimento, insieme al fido Bettini. Quando si ritrovarono insieme, nessuno dei due volle o poté dare linfa all’azione, e così furono ripresi. 

Michele Bartoli in maglia di leader della Coppa del Mondo, in azione durante una Milano-Sanremo.

In quel settembre 2000 i due erano ormai su pianeti diversi

«Non fatevi la guerra», titola dunque Bicisport sulla copertina del settembre 2000. I due però sono ormai su pianeti diversi. Bartoli viene da mesi difficili, dopo un incidente rovinoso che al Giro di Germania del 1999 gli aveva devastato il ginocchio. Ha temuto di dover smettere, ma è riuscito a riemergere, vincendo il campionato italiano. Di lì a fine stagione correrà da protagonista Olimpiadi, mondiali e Lombardia e nelle stagioni successive vincerà ancora grandi corse.

Pantani sembra finalmente aver metabolizzato lo sfregio di Madonna di Campiglio. Al Tour del 2000 ha dato spettacolo sulle Alpi, vincendo sul Ventoux e a Courchevel e mettendo Armstrong sulla graticola. Saranno però i suoi due ultimi giorni di gloria sportiva, prima di una oscura, dolorosa e definitiva picchiata.