Trek-Segafredo, che svolta! Raggiunta la parità salariale minima tra uomini e donne

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Elisa Longo Borghini in azione durante il training camp della Trek-Segafredo in Spagna (foto: Trek-Segafredo)
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Enorme passo in avanti, firmato Trek-Segafredo, per quanto riguarda il tema delle differenze salariali tra gli atleti della formazione maschile e femminile. Il team italo-statunitense ha fatto sapere di aver aumentato gli stipendi delle proprie atlete per eguagliare o addirittura superare il minimo stabilito dall’UCI per il World Tour maschile.

Ricordiamo che le squadre World Tour uomini sono obbligate per legge a fornire uno stipendio minimo di 40.045 euro per i propri dipendenti. Tetto fissato attualmente a 20.000 euro per le colleghe donne. La Trek-Segafredo ha ritenuto ingiusta questa differenza, tanto che è lo stesso Eric Bjorling, Direttore Marketing di Trek, a spiegare questa presa di posizione a CyclingNews.

«Posso confermare che tutti i nostri atleti, indipendentemente dal sesso, raggiungono o superano lo stipendio minimo imposto dall’UCI. Sosteniamo fortemente il ciclismo femminile, dunque ci siamo mossi in anticipo come squadra per dare un segnale forte a tutto il movimento».

E non è la prima volta che la Trek-Segafredo è andata oltre i requisiti standard fissati dall’Unione Ciclistica Internazionale. Lo scorso settembre, l’atleta Abi Van Twist aveva sospeso temporaneamente l’attività per dare alla luce il suo primo figlio. La britannica, che aveva preso il congedo di maternità fino a febbraio 2021, mese della nascita, ha ricevuto completa retribuzione fino alla fine del suo contratto, mentre l’UCI impone uno stipendio ridotto del 50% per i mesi di congedo successivi al terzo.

«Chiunque abbia visto il ciclismo femminile sa quanto sia uno sport incredibile. Siamo orgogliosi di avere l’opportunità di essere coinvolti e supportare questi fantastiche atlete», ha concluso Bjorling.