Mezzo secolo di ciclismo nella memoria di Di Rocco

Renato Di Rocco, presidente della Federazione Ciclistica Italiana, durante i campionati del mondo di Imola.
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Renato Di Rocco non si presenterà per la rielezione da presidente della federazione ciclistica. Sicché con questa decisione dello storico dirigente è come se si staccasse una bella fetta della storia del ciclismo. Di Rocco è stato vice segretario con Pacciarelli insieme ad Augusto Rosati.

E già a quei tempi egli dava segnali di capacità organizzativa e amore per il mondo del ciclismo. Poi Di Rocco è diventato segretario dopo la morte di Pacciarelli. Ha svolto il suo lavoro al fianco del presidente Agostino Omini quindi si è staccato dal mondo del ciclismo diventando segretario della federazione di atletica leggera. Uomo delle istituzioni, si potrebbe dire.

Tornato nel mondo del ciclismo, Di Rocco è diventato presidente venendo rieletto più d’una volta e dunque vivendo ancora la storia di questo sport del quale se volesse Di Rocco potrebbe scrivere il lungo romanzo dai tempi di Gimondi e anche prima. Col suo distacco dalla presidenza il ciclismo dunque perde un autentico testimone storico di più di mezzo secolo di vita del ciclismo e dei suoi corridori.