«È probabilmente la decisione più difficile che abbia preso finora» così Ron Baron, uno dei co-proprietari della Israel Start-Up Nation, ha definito la rinuncia a Mihkel Räim.
Con un post sul proprio account Twitter seguito da un comunicato sul sito della squadra, la compagine israeliana ha annunciato che non rinnoverà il contratto al velocista estone.
Vincere non basta
Tra le fila del tea mediorientale dal 2016 quando ancora si chiamava Cycling Academy Team, Räim ha collezionato complessivamente 16 successi come tengono a ricordare in casa biancoblù.
A painful farewell…
— Israel Start-Up Nation / Israel Cycling Academy (@YallaIsraelSUN) December 16, 2020
– ISN parts ways with its biggest winner – @mihkelraim – 16 victories.
– The team’s manager: “It was our hardest decision“
– Raim: “I was hoping to continue but now want to deliver for another team”
Everything about Raim: https://t.co/e4uITOqKYk pic.twitter.com/FU3zQoQGEH
I trionfi conquistati però, in questo caso, si sono scontrati con esigenze più impellenti che hanno costretto il management della squadra a salutare uno dei corridori a cui erano più affezionati.
«Personalmente, è difficile per me dire ‘addio’ uno dei miei corridori preferiti. ‘Miku’ non è solo il nostro corridore più proficuo ma fa anche parte dell’anima della nostra squadra. È davvero un vincente e ha una personalità genuina. Il ciclismo è un business crudele e a volte ti costringe a prendere decisioni complicate. Questa probabilmente è la più difficile che abbia preso finora», ha dichiarato Baron
Il dispiacere dell’estone
Räim, uno dei pochi corridori senza contratto ad aver centrato almeno una vittoria in ogni stagione dal momento del proprio debutto tra i pro’, non poteva che dirsi dispiaciuto di fronte a questa scelta.
«È triste lasciare questa squadra anche se sapevo che questo giorno stava arrivando. Ho continuato a sperare di rimanere ma ora guardo avanti e spero di continuare la mia carriera perché ho esperienza e fame di vittorie. Mi auguro di trovare una formazione che mi dia la possibilità di dimostrare quanto valga. Ringrazio comunque tutte le persone che hanno creduto in me anche se a volte sono stato io il primo a non credere in me stesso. Spero di aver dato qualcosa al ciclismo israeliano e allo sport israeliano in generale».
Per lui ora inizierà la ricerca di una nuova squadra, missione che, nonostante il pedigree, si potrebbe rivelare più complicata del previsto visto che molti team hanno già chiuso il proprio roster per la prossima stagione.