Sagan: «Tutti i segreti del mio Giro. I miei idoli? Ibra e McGregor»

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Peter Sagan alla partenza della tappa di Porto Sant'Elpidio al Giro d'Italia 2020
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Peter Sagan da Zilina, in Slovacchia, si sta riposando dopo una stagione complicata che lo ha visto vincere soltanto una splendida tappa al Giro d’Italia a Tortoreto. Il tre volte campione del mondo ha però sempre tempo per i suoi amati tifosi e ieri, sulla pagina Instagram della corsa rosa, ha risposto ad alcune domande in diretta.

Le vacanze in Slovacchia e il ricordo del Giro d’Italia

Il morale è alto e, come sempre, Peter ha voglia di scherzare con il proprio pubblico. Il primo pensiero va però al ritorno a casa, nella sua Slovacchia. «Da sette anni non passavo più di due settimane con la mia famiglia, sembra di essere in vacanza. E’ importante tornare alle origini ogni tanto. Recuperare le cose semplici, anche uscire in MTB o chiacchierare con alcuni vecchi amici».

E poi subito si passa alla prima partecipazione di Sagan al Giro d’Italia, alle sue sensazioni e alle sue emozioni sul traguardo di Tortoreto. «Quello che ricordo bene è il mal di gambe nei giorni successivi. No dai scherzo, partecipare al Giro mi ha reso più completo come corridore, mi sono davvero divertito anche se non è stata la mia migliore stagione. Non conoscevo il sud-Italia. Ho scoperto posti nuovi, come la Sicilia che è stupenda. In più ho assaggiato cose buonissime, tipo gli arancini…»

Peter Sagan alla conclusione del Giro d’Italia 2020 a Milano. (foto: Massimo Paolone/LaPresse)

Sagan tra idoli e generazioni future

C’è spazio anche per parlare di cose esterne al ciclismo. Ad un ragazzo curioso che ha chiesto quali fossero gli idoli di Sagan, il campione slovacco ha nominato subito due grandi personalità, che per certi versi lo ricordano molto. «Zlatan Ibrahimovic e Connor McGregor. L’attaccante del Milan ha un carattere molto forte, mi piace molto, mentre il fenomeno della UFC è un duro, partito da zero con l’ambizione di diventare il numero uno al mondo. Magari un giorno anche io come lui finirò in un documentario».

Un pensiero poi anche a tutti i giovani che hanno dominato la stagione 2020. Il ciclismo sta cambiando? «Non saprei, vincere a quell’età non è affatto semplice. Vanno fatti i complimenti a questi ragazzi, ma ora viene il bello! Dovranno dimostrare di restare in alto per 10-15 anni e serviranno tanti sacrifici. Se ce la faranno vuol dire che stiamo assistendo a una delle generazioni più forti mai esistite».

Il futuro…

La diretta Instagram di Sagan si chiude con una domanda sul suo futuro. Il campione slovacco ha un solo anno di contratto con la Bora-Hansgrohe e sul rinnovo ci sono parecchi punti di domanda. «Il ciclismo è la mia vita. Sono felice di correre come lo ero a 20 anni. Per ora non voglio pensare troppo in avanti, c’è ancora un bellissimo anno da affrontare e sono molto motivato!»