Diego Camargo, dalla Vuelta a Colombia al World Tour: ecco chi è il nome nuovo del ciclismo colombiano

Diego Camargo nuova speranza del ciclismo colombiano (Foto: ColombiaTierraDeAtletas - GW Bicicletas/Twitter)
Tempo di lettura: 2 minuti

Lo attendevamo tutti al Giro Under 23, ma quella volta non mantenne le aspettative, nonostante un pedigree importante e nonostante in Colombia di lui si dica un gran bene già da diverso tempo quando batteva tutti i suoi coetanei nelle corse giovanili. Anche lui, però, come molti dei suoi connazionali, è stato pesantemente condizionato nel rendimento da una stagione per forza di cose anomala a causa della pandemia.

In questo 2020, quando tutto sembrava filare normalmente, a inizio anno aveva mostrato le sue qualità in salita al Colombia 2.1, chiudendo 11° nella classifica generale vinta da un certo Sergio Higuita del quale potrebbe diventare compagno di squadra nella prossima stagione.

Diego Camargo, classe ’98 boyacense, in queste ore sta infiammando la Vuelta a Colombia, corsa particolarmente sentita nel suo paese e arrivata quest’anno alla sua settantesima edizione. Il corridore della Colombia Tierra de Atletas guida la classifica generale dopo sei tappe con 23 secondi di vantaggio su Juan Pablo Suárez e di 40″ su Alexander Gil, in attesa della cronometro di oggi che risulterà decisiva.

Comunque vada per Camargo si aprono le porte del professionismo. A meno di cambi in vista dell’ultimo momento – si era pensato fosse lui il nome paventato da Gianni Savio per la Androni Sidermec – secondo quanto riportano dalla Colombia, Diego Camargo nel 2021 vestirà la maglia della EF Pro Cycling di Jonathan Vaughters. La squadra americana, che dovrebbe cambiare nome l’anno prossimo, sostituirà dunque il partente Martinez (direzione Ineos) con un altro colombiano, mantenendo viva la connotazione sudamericana.

Ma che corridore è Camargo? Come tutti i suoi connazionali va forte in salita, è vero, ma come sta dimostrando la nuova generazione di colombiani, si difende molto bene anche a cronometro. Alla Vuelta a San Juan a inizio 2020 chiuse 15° a 2′ da Evenepoel e a poco più di 1’30” da Ganna: per lui si spalcano le porte dei grandi Giri, dove, parole sue, vorrebbe salire sul podio in futuro.

Il sogno di regalare una casa dignitosa dove far vivere i suoi genitori è vicino al compimento. Diego, infatti, vive insieme a Segundo e Blanca, papà e mamma, in una piccola casa di mattoni e si racconta che il sindaco di Tuta, il suo paese, di tasca sua gli ha comprato la prima bicicletta. Di lui dicono sia uno abituato al sacrificio e vedendo il suo profilo è difficile non crederci. Nel frattempo rischia di essere il terzo corridore nella storia a vincere sia la Vuelta a la Juventud e la Vuelta a Colombia dopo Rafael Antonio Niño nel 1970 e Oliverio Rincón nel 1989.