Giro d’Italia 2021: si lavora tra tanti dubbi e incertezze

Mauro Vegni
Mauro Vegni, direttore del Giro d'Italia
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Si lavora alacremente sull’edizione del Giro d’Italia 2021 anche se al momento i punti di riferimento sono davvero pochi. Formalmente la partenza dovrebbe avvenire dall’Ungheria essendo slittato al 2021 l’accordo che era stato realizzato per l’edizione 2020. Ma è ovvio con l’attuale situazione costringe gli organizzatori a lavorare su possibili alternative in Italia per evitare le insidie che potrebbero derivare dal trasferimento e da possibili quarantene.

Giro d’Italia 2021: un lavoro complicato per gli organizzatori

Nel 2020 gli organizzatori hanno dovuto affrontare l’emergenza covid avendo già un percorso disegnato, visionato e collaudato. Per il 2021 il lavoro si annuncia molto più complicato perché, ad esempio, i lockdown rendono più complessi gli incontri ed i sopralluoghi. Quindi la stesura del percorso si annuncia complicata e con tempi molto più lunghi del solito.
Ci si domanda anche se la tradizionale collocazione a maggio riuscirà ad essere mantenuta o se potrà subire modifiche. Non è un dettaglio marginale perché potrebbe influire sulla scelta delle cime più alte e sulla loro collocazione nel percorso.

L’idea sarebbe di presentare il Giro d’Italia 2021 a gennaio, ma la pandemia obbliga ad usare il condizionale. Fortunatamente il Giro d’Italia mantiene sempre un appeal altissimo e le tante richieste di poter ospitare una tappa consentono agli organizzatori di muoversi con sufficiente possibilità di scelte.