LE BICI DI NIBALI/1 Tutto iniziò con la Pinarello in magnesio, antenata della Dogma di oggi

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Fresco di passaggio al professionismo dalla Mastromarco, dove aveva corso con biciclette De Rosa, Vincenzo Nibali si ritrovò alla Fassa Bortolo che utilizzava telai Pinarello. Quella che vediamo in foto è la celeberrima Dogma Fp, l’antenata del modello in carbonio di oggi, un modello innovativo in tutto e per tutto dotato di tubazioni in magnesio che riuscivano ad essere più leggere e rigide di quelle in lega standard.

Si pedalava su telai ancora tradizionali (senza sloping), e con pendenti del carro e della forcella in composito. Dove spicca l’altrettanto celeberrima curvatura Onda, presente tutt’ora sui modelli della casa trevigiana anche se con una sagoma rivista e corretta.

Un elemento cruciale del telaio era il movimento centrale con cuscinetti oversize da un pollice e un quarto, mentre l’allestimento è un vero festival della componentistica italiana. Il gruppo è il Campagnolo Record a 10 velocità, con ruote anch’esse del marchio vicentino.

Vincenzo Nibali alla Settimana Internazionale Coppi e Bartali del 2005.

In questa bici vediamo le Bora in composito, ad alto profilo e con quella posteriore a raggiatura G3, tra i modelli più ambiti e utilizzati in corsa. Altrimenti in allenamento o nelle prove di salita si preferivano ancora modelli a basso profilo, come ad esempio le Proton o le Neutron. La componentistica è Deda Elementi, sella Selle Italia (la storica Flite) e portaborraccia Elite a completare il quadro.

www.pinarello.com