Tra i corridori italiani più attesi in questo 2020 un posto d’onore lo aveva sicuramente Marco Frigo, giovane corridore passato, dopo aver conquistato il tricolore in maglia Zalf nel 2019, in Olanda, alla SEG Racing Academy per seguire le orme di Affini e Dainese, esplosi definitivamente con la maglia della squadra olandese. Importante talento, completo, forte in salita, dotato di spunto veloce, ma con l’obiettivo di crescere per le corse a tappe, Frigo non si è ritenuto del tutto soddisfatto da una stagione che lo ha visto fare molta esperienza, ma anche raccogliere poco a livello di risultati, soprattutto al Giro Under dove un problema fisico lo ha messo fuori gioco praticamente dalla prima tappa. Oggi, però, è arrivata la notizia che il classe 2000 di Bassano del Grappa correrà anche la prossima stagione con la squadra olandese e farà di tutto per meritarsi una chiamata al piano superiore.
Questo è quello che ha raccontato il talentuoso corridore veneto sul sito ufficiale della SEG Racing Academy.
«Il 2020 è stata una stagione strana. Ovviamente, se aggiungi che era il mio primo anno acon la SEG, tutto era quasi nuovo per me. L’obiettivo era fare un passo avanti nel mio sviluppo; e sono felice di considerare questo 2020 molto produttivo da questo punto di vista. Dal punto di vista delle gare, invece, sono un po’ deluso da me stesso: la situazione globale non ha aiutato ma le poche occasioni in cui ho potuto mettermi in mostra non ero al livello che desideravo. Come accennato, sono orgoglioso e penso positivo in virtù del miglioramento ottenuto. Grazie al personale addetto alle prestazioni ho migliorato il mio livello fisico e anche la squadra mi ha aiutato a diventare un ciclista migliore, ad affrontare ogni gara in modo diverso, a correre con un programma di alto livello. Guardo al ciclismo in un modo molto specifico. Il duro lavoro paga. E la chiave è che mi piace lavorare sodo. Oltre a questo, sento di essere nella squadra perfetta, con una base solida e l’esperienza necessaria per supportarmi nella mia crescita».