Lite furibonda tra Salvato e la De Stefano. Tutti i commenti di una giornata sbagliata

De Stefano
Alessandra De Stefano, direttore di RaiSport
Tempo di lettura: 2 minuti

La tappa diciannove del Giro d’Italia 2020 sarà ricordata come quella della protesta dei corridori. Il pubblico e gli addetti ai lavori si sono divisi fin dal mattino. Al Processo alla tappa su Rai 2 è andata in scena una discussione molto animata tra la conduttrice Alessandra De Stefano e il presidente dell’Associazione Corridori Christian Salvato.

La giornalista ha accusato Salvato di non saper rispondere alle sue domande con argomentazioni precise e di difendere un gruppo che oggi ha chiaramente sbagliato a fermarsi. Il presidente dell’Associazione Corridori protesta ma alla resa dei conti il bisticcio tra i due, molto acceso, è senza contenuto.

Nel corso della giornata sono intervenuti in molti. Da Vegni a Reverberi e Martinelli. Proprio il direttore di corsa del Giro d’Italia è quello più arrabbiato e deluso. «E’ stato un autentico agguato a venti minuti dalla partenza. Ma adesso arriviamo a Milano e poi faremo i conti. Qualcuno pagherà per il grande danno che è stato dato al ciclismo e al Giro.

Alberto Volpi, direttore sportivo della Bahrain-McLaren ha poi aggiunto. «L’abolizione dei 250 chilometri possono anche essere un danno per l’andamento della corsa. Domani, con le montagne che ci sono dopo questa tappa regolare qualcuno dei protagonisti avrebbe potuto pagare».

Ma ancora Bruno Reverberi ha rilanciato. «I miei corridori non sapevano niente. C’era solo tanta confusione e loro volevano partire». Al ds della Bardiani ha risposto sempre Salvato. «Reverberi è un bugiardo. Tutti gli atleti sapevano, anche i suoi».

A parlare sono anche ex corridori come Daniele Bennati, ospite in studio al Processo alla tappa, che conosce benissimo le dinamiche del gruppo. «E’ stata una brutta azione. Il ciclismo è fatto di eroi che sanno soffrire. In questo momento bisognava dimostrare al mondo che il nostro sport ha tanti valori».

Giuseppe Martinelli, ds dell’Astana si è schierato contro i corridori. «Sono sempre dalla parte dei ragazzi ma non oggi. Sono pienamente d’accordo con Vegni. E’ mancata assolutamente l’associazione dei corridori».

E infine Vincenzo Nibali che da dentro commenta cosa è successo questa mattina…«Ho visto tutti radunati alla partenza. Nessuno ha parlato con me. La motivazione dello stop non l’ho saputa e non la so ancora adesso, salvo che è stata una decisione dell’associazione. Non pensavo si sarebbe tagliata la tappa, siamo partiti ben vestiti e alimentati per percorrere oltre 250 chilometri».

Alla fine un grande scarica barile da parte di tutti. Nessuno ha veramente deciso, nessuno sapeva nulla…