Alaphilippe: trionfo, emozioni e lacrime. Il Moschettiere di Francia conquista il Mondo

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Cacciatore di classiche, Moschettiere delle due ruote, idolo dei francesi. Julian Alaphilippe è Campione del Mondo. Il corridore più meritevole dell’ultimo triennio per l’interpretazione delle corse e per il modo in cui riesce sempre a onorarle dal km zero alla fine ha l’iride addosso, l’oro (il nono per la Francia) da baciare e gli occhi lucidi. I pedali non hanno la capacità di mentire come la penna di uno scrittore, sebbene a volte possano stimolare la fantasia di chi si concede a loro. A Imola, in 6 ore e 40 minuti, la realtà si è imposta pedalata dopo pedalata, lanciando verso il trionfo il 28enne di Saint-Amand-Montrond: sguardo rivolto al cielo come nella tappa vinta sulle strade di casa a Nizza il 30 agosto. Jacques da lassù sarà orgoglioso del figlio, di un campione con la C maiuscola che rappresenta l’essenza del ciclismo, la personificazione dell’imprevedibilità, della bellezza di un attacco. Dello spettacolo.

Chapeau Francia: “les Bleus” orchestra perfetta

Un Mondiale All Stars, protagonisti i migliori corridori usciti dalle tre settimane del Tour de France: Pogačar, Hirschi, Roglič, Van Aert, Kwiatkowski, Alaphilippe. Sembra un film da Oscar, “Un affare tra Campioni”. L’azione di Lulu è da antologia del coraggio, da esporre nelle occasioni speciali al Museo Louvre. La Francia del ct Thomas Voeckler, squadra compiuta, coesa, in cui tutti lavorano al servizio dell’obiettivo comune, convinti della propria forza dal primo all’ultimo metro, corre con il vento giusto nelle vele. Alaphilippe vola verso la maglia arcobaleno, rappresenta il solista di un’orchestra accordata alla perfezione: «Voglio ringraziare i miei compagni di squadra che hanno creduto in me e hanno fatto un super lavoro. Nella mia carriera questo era un sogno. C’ero andato vicino, ma non ero riuscito mai a salire sul podio. Il selezionatore ha avuto fiducia in me, il piano stabilito era ottimo». I Bleus tornano sulla cima del Mondo a distanza di 23 anni dalla volata di Laurent Brochard a San Sebastian. E Julian Alaphilippe ora può sorridere. Professionista dal 2014 ha un palmarés sontuoso: due Freccia Vallone, una Milano-Sanremo, quattro tappe in totale al Tour e la maglia a pois nel 2018. D’Artagnan è diventato Re del Mondo.