Evenepoel già vede il duello con Pogacar: «Le grandi sfide danno spettacolo». E intanto pensa al Giro

Remco Evenepoel durante la video intervista. È passato più di un mese dal giorno dell'incidente al Lombardia, il belga è sulla via del recupero.
Tempo di lettura: 2 minuti


Fa progressi ogni giorno ed è stato spettatore attentissimo dei suoi colleghi: del Tour de France non ha perso nulla, ovviamente, ma ha seguito con grande interesse anche la Tirreno-Adriatico. «Questo mi ha permesso di far scorrere i pomeriggi un po’ più velocemente», ha detto Remco Evenepoel, video intervistato dal portale belga RTBF, a 36 giorni dal terribile incidente patito al Lombardia, che gli ha procurato la frattura del bacino e una lunga inattività.

Sembra passato ben più di un mese: Evenepoel era il ragazzo prodigio del ciclismo mondiale, di Pogacar parlavano solo gli addetti ai lavori. Lo sloveno trionfatore del Tour compie oggi 22 anni, questo vuol dire che ha 14 mesi più del belga. Viste le premesse, i due potrebbero spartirsi i traguardi più grandi per molti anni, in futuro. Senza contare talenti già più o meno esplosi come Bernal, Sivakov e Kuss. «Va benissimo, l’importante è che ci sia sempre “guerra” – dice Remco, dal letto della sua casa – Quest’anno tra i due sloveni c’è stato un autentico duello. Ciò che è successo durante la crono è stato un super spettacolo, davvero incredibile».

La freddezza e la pazienza di Pogacar gli sono piaciuti molto: «Se c’è una crono alla fine, si possono gestire le tre settimane. Bisogna seguire, seguire e non fare errori stupidi. Poi magari all’ultimo puoi fare esplodere la corsa. Ciò che ha fatto Pogacar è straordinario. Vedere due ragazzi di 22 anni vincere il Tour (lo scorso anno fu Bernal, ndr) mi dà nuove motivazioni».

La caduta: «Guardavo in basso e vedevo un buco nero»

Senza l’incidente, avrebbe corso il Giro d’Italia. Potrebbe aver rimandato solo di un anno, visti i progetti già abbozzati per il 2021. «Nella prossima stagione sarà ben difficile conciliare Olimpiadi e Tour de France e bisognerà fare una scelta. A dicembre dovremmo sapere se i Giochi si faranno o no, dopo si vedrà quale grande corsa a tappe correrò nel 2021».

Inevitabile tornare all’incidente: «Non mi ricordo più com’è che ho toccato il muretto. Nelle ultime immagini che mi vengono alla mente guardavo in basso e vedevo un buco nero, non riuscivo a vedere dove stavo cadendo».

Ora il peggio è passato: «Mi sento bene, miglioro continuamente e resto calmo. La prossima settimana farò dei test e capirò come vanno le cose».