«Pogacar ce lo segnalò il ct sloveno Andrej Hauptman (attualmente anche nello staff tecnico Uae Emirates, ndr). Andai a vederlo una volta, era juniores, correva contro professionisti di squadre Wordl Tour e non riuscivano a staccarlo. Anzi era lui ad attaccarli e metterli in difficoltà».
Così Giuseppe Saronni, dirigente della Uae-Emirates, ha raccontato a Rai 2 l’impatto con il talento sloveno rivelazione del Tour, allargando però l’orizzonte del discorso:
«Ho imparato a conoscere la realtà slovena. Lì c’è una cultura che parte dalle scuole, dove l’attività sportiva è ritenuta importantissima e ci sono professionisti che indirizzano i ragazzi alle attività a loro più congeniali. E i ragazzi sono sostenuti e aiutati anche dal punto di vista economico. Alla base, ci sono progetti, idee e risorse».
La conclusione di Saronni, riferita alla realtà italiana, è piuttosto amara: «Dopo ci domandiamo pereché altri paesi hanno risultati migliori dei nostri. Dobbiamo capire che senza progetti e senza idee non si va molto lontano».