Naufragio Pinot, al Tour torna di moda Bardet: «Mi mimetizzo e spunto al momento giusto»

Romain Bardet, all'ottavo Tour de France: all'attivo ha due podi e altri tre piazzamenti nei primi dieci (foto A.S.O./Pauline Ballet)
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Tutti ad aspettare Pinot, e di lui non parlava nessuno. Eppure Romain Bardet è già salito due volte sul podio di Parigi, 2° nel 2016 e 3° nel 2017. E dal 2014 al 2018 è sempre arrivato nei dieci.

Così, mentre Pinot, ferito e colpito ancora una volta dalla malasorte, rema a mezz’ora dalla maglia gialla, il biondo della Ag2R se la sta giocando in altissima classifica, ad appena 30 secondi da Roglic. Adesso, ça va sans dire, la speranza francese è lui. E pensare che il Tour de France non doveva nemmeno disputarlo.

«Sono venuto davvero senza pressioni – ha detto all’Equipe – Ne avevo fino allo scorso anno perché al Tour non avevo mai fallito. Non so se quello dell’anno passato possa essere definito un flop (è arrivato 15°, ndr), ma sicuramente è stato un Tour al di sotto delle mie aspettative. Oggi prendo quello che viene».

Fino a questo momento ha goduto di una sorta di anonimato, e non gli dispiace: «Devo provare a mimetizzarmi per emergere al momento giusto. E la forma è ottima, faccio performance che non ho mai fatto prima».

«Pogacar e Roglic oggi sono i più forti»

Non pensa però di poter vincere il Tour: «Bisogna essere lucidi. Ci sono corridori molto più forti di me. Pogacar e Roglic hanno una gamba che in questo momento non ha nessuno, almeno per il momento».

Bardet ha trent’anni, l’età della maturità. Ma oggi bisogna lottare con una nuovelle vague molto aggressiva: «C’è una generazione di 20-22 anni che già sta facendo sfracelli. Si corre ancora più forte di prima, si battono record su tutte le grandi montagne. A me non resta che credere in me stesso e prendermi il tempo per fare il mio gioco».