Kruijswijk attacca la propria squadra: «Il sacrificio di Dumoulin non era necessario»

Steven Kruijswijk, caduto al Giro del Delfinato e costretto a rinunciare al Tour de France 2020.
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Steven Kruijswijk, esperto corridore della Jumbo-Visma, è stato costretto a rinunciare al Tour de France per via di una brutta caduta al Giro del Delfinato. Il 33enne sarebbe partito per la Grand Boucle con i gradi di capitano, al pari di Primoz Roglic e Tom Dumoulin.

Proprio Dumoulin, questo weekend, si è speso in aiuto del compagno, tirando il gruppo sulle rampe più impegnative del Marie Blanque e del Peyresourde. Il suo sforzo e la grande selezione avvenuta tra i big della generale ha permesso a Roglic di indossare la maglia gialla di leader. L’olandese ha dunque dimostrato di essere un ottimo uomo squadra ma ha dovuto mettere da parte le proprie ambizioni uscendo di classifica.

Kruijswijk, ai microfoni di CyclingNews, ha espresso le proprie perplessità sulla tattica della Jumbo-Visma, ritenendo il sacrificio di Dumoulin non necessario.

«L’uscita di classifica di Tom non è una cosa positiva per la squadra, anche se Primoz ha dimostrato di avere la forza necessaria per vincere la maglia gialla. Credo sia il grande favorito per la vittoria del Tour de France ma non sono molto d’accordo con la scelta di sacrificare in quel modo Dumoulin. Non sono nella sua testa e non so a che punto della condizione si trovi ma è uno dei corridori più forti del gruppo e poteva essere gestito meglio anche in vista delle prossime settimane.

«Poteva essere saggio fargli perdere al massimo un minuto, così poteva giocarsi le sue carte. Non dico che è un errore della squadra, semplicemente non credo sia una mossa intelligente.»