Van Aert: «Vittoria di squadra. E domani ricambio il favore»

Il treno della Jumbo-Visma al Delfinato: tutti al lavoro per Van Aert, che poi ha vinto la tappa. Foto: @JumboVismaRoad
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La Clermont-Ferrand a Saint-Christo-en-Jarez, prima tappa del Giro del Delfinato, è stata vinta dal corridore del momento, Wout van Aert, che ha finalizzato il lavoro di quella che è, a tutti gli effetti, la squadra più in forma di questo 2020, la Jumbo-Visma.

«È stata una vera vittoria di squadra, i miei compagni di squadra hanno controllato bene la corsa nel finale. Domani cambiano i ruoli, sarò io a lavorare per loro». Così Van Aert dopo la terza vittoria in questo primo scorcio di stagione post lockdown, dopo i numeri esibiti alle Strade Bianche, e alla Milano-Sanremo. «Ero piuttosto stanco, dopo le fatiche dei giorni scorsi – ha proseguito al traguardo – Nel finale però ho fatto sapere alla squadra che stavo bene, così mi hanno preparato la volata in maniera perfetta».

Bernal: «Tappa dura, ma sto benissimo. Buon segno…»

Sul podio virtuale al traguardo, di fianco a van Aert sono saliti Daryl Impey ed Egan Bernal. Il sudafricano a fine tappa ha affermato come al momento il belga sia praticamente imbattibile: «Finalmente mi sentivo bene, ho faticato un po’ alla fine, ma avevo buone sensazioni. Perdere contro Van Aert non è un problema, ci sta in questo momento: sarebbe stato bello batterlo. Per il finale sapevo che dovevo stargli vicino. Mi sono spostato a destra ma Bernal e Kwiatkowski lo hanno seguito e io ho rallentato un po’. Ho provato a recuperare sul finale ma lui andava troppo forte».

Uno dei favoriti di questa corsa e anche del prossimo Tour de France è il colombiano Egan Bernal, terzo al traguardo mentre il suo compagno Chris Froome si perdeva nelle retrovie finendo a 5’33”. Queste le parole del colombiano a fine tappa: «La verità è che mi sento bene per essere al termine di una tappa lunga e dura. Noi dovevamo essere pronti fin dall’inizio per una lunga giornata in sella e stare super attenti nel circuito finale, con tanti saliscendi e un finale esplosivo. Abbiamo lavorato bene e non mi aspettavo di essere in una posizione così buona: è un buon segno. Sono veramente felice. Il finale mi fa pensare al Tour dell’anno scorso quando Van Aert andava già molto forte. Ci stiamo avvicinando al Tour de France e questa è una gara del World Tour, quindi non si tratta di Jumbo-Visma contro il Team Ineos. Ci sono molte squadre forti pronte per la battaglia e dobbiamo rispettarle tutte».

A fine tappa queste invece le parole di Tadej Pogačar, lo sloveno vorrebbe proprio inserirsi nella lotta tra Bernal e Roglič: «La tappa è stata impegnativa, con anche l’umidità a rendere la temperatura alta. Ho fatto fatica, ma le gambe erano buone: all’inizio dell’ascesa finale non ero nella migliore posizione, dato che tutti volevano stare davanti e quindi non era facile trovare il posizionamento più adatto. Ho pensato a concentrarmi sulla volata: ero un po’ indietro per puntare alla vittoria, ma andava bene per centrare un buon quinto posto».

Tra i protagonisti della tappa di oggi anche Michael Schär, autore di una lunga fuga che gli ha permesso, a fine giornata, di vestire la maglia di leader dei Gran Premi della Montagna. Sul sito ufficiale della sua squadra, lo svizzero ha dichiarato: «Nelle ultime salite ero solo, e Marco (Pinotti, il suo Direttore Sportivo) si è avvicinato e mi ha detto che avevo la possibilità di vestire la maglia dei GPM. Non ci credevo davvero ma lui era davvero entusiasta, e in questo modo mi ha dato delle motivazioni in più. Ho deciso di farlo per lui e alla fine ho preso la maglia ed è andata bene così».