Strade Bianche, quell’impresa di Moreno Moser. Ma non è una corsa per italiani

Moreno Moser, al tempo alla Cannondale, rimane l'unico vincitore italiano della Strade Bianche.
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E’ una corsa nostra, ma non fa per noi. In 13 anni, l’abbiamo vinta solo una volta: era il 2013, sette anni fa, quando Moreno Moser – all’epoca potenziale stella, poi mai sbocciato davvero – riuscì a sorprende una serie di fenomeni, da Sagan fino a Cancellara passando per il futuro campione olimpico (lo sarebbe diventato tre anni dopo) Van Avermaet. Un colpo di mano che permise al figlio di Diego di realizzare un’impresa che non era mai riuscita prima, né sarebbe riuscita dopo, a un corridore italiano: vincere le Strade bianche.

Maledizione da sfatare alla Strade Bianche

Il problema non riguarda solo le vittorie, ma anche i piazzamenti. In 13 edizioni di Strade bianche, gli italiani sono andati sul podio solo sei volte: due Ballan (secondo nel 2008 e nel 2011) e una ciascuno Cunego, Gatto e Nocentini, tutti arrivati al terzo posto tra il 2011 e il 2013, quando vinse Moser. Nelle successive 6 gare, nessun italiano è mai più arrivato sul podio. Una specie di maledizione, che in questa anomala corsa post-Covid i nostri atleti cercheranno di sfatare.

Moreno, quel giorno…

Quel giorno di marzo del 2013, Moreno Moser beffò gli avversari che si stavano studiando. Partì nel finale della corsa e nessuno pensò che fosse il caso di inseguirlo: chi si prende la responsabilità e il rischio di questa rincorsa? Certo non Sagan, che era suo compagno di squadra e che andò a prendersi il secondo posto, regalando una meravigliosa accoppiata alla Cannondale. Poi Nocentini, Cancellara, Saramotins, Van Avermaet e Kolobnev. Sembrava l’inizio di una storia d’amore tra i corridori italiani e questa gara meravigliosa e anche l’inizio di una carriera piena di successi per Moreno Moser. Ma a volte le apparenze ingannano.

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