
Altro che vacanze ai Caraibi o viaggione coast-to-coast negli States: quest’anno per godersi il mese di agosto bastano uno schermo, un frigo pieno, il ghiaccio nel congelatore e un condizionatore. A quel punto sarà sufficiente sintonizzarsi sul ciclismo, e la bella vita è servita.
Due classiche monumento (Milano-Sanremo e Lombardia). Una terza che monumento non è ufficialmente ma nella testa di tutti è la più bella (Strade Bianche). Un campionato italiano sulle strade passionali del Veneto.
Poi, tanto per gradire, le altre piccole e grandi classiche del nostro calendario tutte in fila indiana: Milano-Torino, Gran Piemonte, Giro dell’Emilia e a seguire altri due appuntamenti imperdibili del Gs Emilia, Trofeo Matteotti e Memorial Pantani. Il solo Trittico lombardo ha accettato per questa volta di ridursi a una sola giornata (ma si prende la scena in apertura, il 3 agosto).
Lombardia, a Ferragosto la rinascita
Ci hanno tolto la primavera, in compenso ci troviamo con un mese di agosto imperdibile. Gli occhi del mondo (del ciclismo, ma non solo, ci scommetteremmo) saranno puntati sul nostro Paese, che ricomincia dalle sue corse del cuore.
Sono tantissime, ma un posto nel cuore di tutti lo merita Il Lombardia, spostato dalla sua collocazione naturale di classica delle foglie morte (in ottobre si correrà il Giro d’Italia…) a un’insolita edizione ferragostana. Ma soprattutto è il percorso a prenderci il cuore, con quella partenza da Bergamo che inevitabilmente ci farà pensare a Felice Gimondi, che proprio un anno fa ci ha lasciato, ma che non può non essere un segnale di rinascita che l’Italia lancia a tutto il mondo.
Bergamo è la città che è stata il nome della pandemia, che ha dovuto piangere una generazione, e che adesso torna a sentire il rumore della vita.
Anche la Sanremo ha un messaggio per il mondo
Lo stesso valore avranno tutte le corse di questo agosto affollato, imperdibile, da vivere con gli occhi sbarrati e con il cuore in gola, a partire dalla Milano-Sanremo.
Siamo abituati a usarla come risveglio, è la corsa che tutti gli anni ci porta dal grigio dell’inverno all’azzurro del mare: quest’anno sarà la prima grande classica a dire a tutto il mondo che l’Italia può farcela, e il ciclismo pure.
Siccome siamo il Paese delle dietrologie e delle polemiche, a qualcuno non è parso vero di protestare. Così all’ultimo momento il percorso è stato rivoluzionato: pochissima Liguria, niente Appennini, ma in compenso ecco le Alpi. Però adesso basta. Siamo stati chiusi in casa per mesi, d’ora in avanti lasciateci correre in pace.