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Marzo è stato il mese della prima classica monumento della stagione, la Milano-Sanremo, che ha visto trionfare Jasper Philipsen in uno sprint ristretto. Pogacar ha sparato le sue cartucce sul Poggio, ma un Van der Poel in versione gregario (avrebbe dovuto giocarsela faccia a faccia con lo sloveno?) ha chiuso su ogni attacco proprio in funzione della volata di Philipsen. L’Italia esce a mani vuote e con sensazioni contrastanti: Bettiol (quinto) il migliore dei nostri e senza particolari rimpianti, Ganna invece col morale a terra per un problema meccanico che lo ha estromesso dalla battaglia nella discesa del Poggio, Milan infine ha pagato la Cipressa ma può reputarsi soddisfatto. Due settimane prima, sugli sterrati della Strade Bianche, Tadej Pogacar aveva scritto una memorabile pagina di ciclismo, conquistando la classica senese (che ormai in molti vedono come sesta monumento) con uno splendido assolo di 81 chilometri. Ma cosa dobbiamo aspettarci adesso dalle classiche del Nord? Ne abbiamo parlato con Fabian Cancellara. Van Aert può vincere sia il Fiandre che la Roubaix, Van der Poel è il favorito principale e poi alla Liegi ci sarà l’attesissimo testa a testa tra Evenepoel e Pogacar (che poi verrà al Giro). Lunga chiacchierata con Domenico Pozzovivo, che nonostante i 41 anni si concede un’ultima stagione con la Vf Group-Bardiani Csf dei Reverberi. Gli inizi, i piazzamenti alla corsa rosa, il rapporto coi giovani e con la salita, i tanti incidenti: ecco i suoi pensieri dopo una lunga carriera iniziata nel 2005. È andata in archivio anche la terza prova del Prestigio, la Popolarissima di Treviso. L’ha conquistata in volata Daniel Skerl del Ctf-Victorious, uno degli sprinter italiani più promettenti. In testa alla classifica c’è ancora Menghini, adesso la stagione entra nel vivo con le classiche internazionali di aprile. E ancora: una chiacchierata con Tiberi, promessa italiana per il prossimo Giro d’Italia; un confronto col capo del Tour, Christian Prudhomme, sul presente e sul futuro del ciclismo; una retrospettiva della scintillante carriera di Alessandro Petacchi; e la storia di Costante Girardengo, il primo Campionissimo della storia.
IN COPERTINA
Van der Poel l’hai fatta grossa… Ammettilo
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Vogliamo esplorare il corridore Petacchi
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