GIRO D’ITALIA 2023 / Cipollini: «Distanze, difficoltà e sofferenza sono i punti fermi del ciclismo. Guai a chi li mette in discussione!»

Cipollini
Il post di Mario Cipollini su Instagram
Tempo di lettura: < 1 minuto

Tappe troppo piatte, troppo lunghe, troppo lente… qualcuno al Processo alla Tappa vorrebbe mettere sotto accusa il ciclismo accusato di essere poco televisivo… Sulla questione interviene con tutta la sua forza Mario Cipollini.

L’ex velocista toscano in un post su Instagram esprime la sua opinione al proposito con tutta la passione e la forza che il campione sa esprimere. Cipollini, pubblicando una foto che lo ritrae in maglia di campione del mondo “appoggiato” alla moto di Bicisport in corsa, ha ha detto la sua.

«Ogni volta che seguo una tappa in tv, mi sorprendo sempre di più. Ascoltando i “commentatori” delle differenti emittenti che in Italia ci propongono il ciclismo, mi ha colpito l’impegno dei suddetti a proporre soluzioni per ovviare alla “Noia” (così definita) di questo Giro d’Italia, come se il ciclismo dovesse essere ristrutturato, (tipo accorciando le tappe) per renderlo più combattuto e regalarci intensità ed emozioni.
Provo ad allinearmi ai loro pensieri, ma non ci riesco! (Forse è per questo che loro sono in tv) Non bestemmiate, il ciclismo è basato su punti fondamentali che non dovrebbero mai essere stravolti.

«A mio modesto parere, non dovrebbe mai adeguarsi ad esigenze televisive, ma esattamente il contrario…le distanze, le difficoltà, la sofferenza sono un punto fermo di questo mondo. Noi abbiamo avuto e avremo la più grande forza che esista…il pubblico.
Basta non tradirlo e ci difenderà sempre… come? Essendo a bordo strada ad aspettarci per ore, a volte per giorni (provate a chiedergli se si annoiano aspettando il passaggio).

«La foto in questione evoca il ciclismo antico, con partenze classiche, amici e campioni a scherzare in fondo al gruppo, prima di scendere nell’arena. Chiedete a chi seguiva quel ciclismo se si annoiava».

E come possiamo non condividere il suo pensiero.